A passeggio in valle Maira
Un itinerario attraverso tre laghi e scorci di particolare bellezza
di Pino Riconosciuto
Vi proponiamo un itinerario che attraversa tre diversi laghi e ci fa conoscere scorci di grande fascino di una valle particolarmente interessante del nostro Piemonte: la valle Maira. Un territorio che negli anni 80 ha scelto di aprirsi all’escursionismo, a partire dai posti tappa della Grande traversata della Alpi, e che da allora ha moltiplicato le strutture di ricezione e gli itinerari percorribili, preferendo agli impianti sciistici un turismo ecoconsapevole, amante degli spazi montani, dei silenzi, delle passeggiate per godere della flora, della fauna e della originale bellezza di queste montagne.
Una scelta che ha attirato l’attenzione anche del turismo straniero, in particolare tedeschi e francesi, che popolano la valle sia in estate che in inverno, per godere delle 60 gite scialpinistichee della ventina dedicate allo sci di fondo e alle ciaspole. Per non parlare poi della importante rete di sentieri, da percorrere a piedi o in mountain bike. Un’altro fiore all’occhiello della valle, come del resto di molte parti del Piemonte, è la cucina: da quella occitana, con gli gnocchi al Castelmagno o il classico antipasto a base di patate lesse,salsa all’aglio e formaggio, ai formaggi d’alpeggio - di mucca o di capra che siano - fino ai droneresi, dolci a base di crema al rum, meringa e cioccolato.
L’itinerario proposto parte dalle sorgenti Maira, dove vicino al camping si può lasciare l’auto nell’apposito parcheggio. Per arrivarci occorre percorrere la strada della valle Maira che, dopo Acceglio e Ponte Maira, passa a monte di Saretto. Dopo una breve discesa si svolta a sinistra in una stradina che attraversa il torrente, seguendo il cartello “Sorgenti Maira”. All’inizio si sale sul sentiero S13 che si unisce al PGF (Pier Giorgio Frassati) per sbucare sullo sterrato da seguire. Attraverso il lariceto si sale su un pendio ripido e, dopo aver scavallato una costone, a mezza costa si raggiunge una sella a 2 mila metri che apre la vista sulla conca di Visaisa. Dopo pochi passi sul sentiero che va a sinistra appare il lago omonimo. Continuando a salire nel lariceto si taglia il pendio di sfasciumi e lo si risale, uscendo su un ampio altopiano. Bella nel tragitto la vista sul lago, su Chiappera a Rocca provenzale.
Lasciando a sinistra il sentiero s14, in piano si intravede il bivacco Bonelli e e il lago d‘Apsoi, a 2300 metri. La mulattiera continua la sua ascesa nel pascolo e ci permette di arrivare la lago delle Munie, centro metri più in alto. Lasciando poi a destra il sentiero S15, passando a fianco a uno stagno si arriva a una sella erbosa; il sentiero gira a sinistra e ci porta al Colle delle Munie, a 2532 metri. Si può ancora procedere sul costone di confine con la Francia, con vista sugli splendidi panorami sottostanti, per arrivare prima al colle Aguya e poi in vetta al Monte Soubeyran, 2696 metri. Volendo si può tornare sullo stesso itinerario o concludere con un percorso ad anello, con sentieri poco tracciati e indicati con precisione da Furio Chiaretta nell’escursione cui ci siamo ispirati proposta da Montagne 360, la rivista del CAI che ringraziamo per la sua disponibilità, nel numero di luglio 2020.