A Santa Lucia ci sono i lacabòn
Una festa molto sentita dagli alessandrini quella di Santa Lucia
di Mario Bocchio
Una festa molto sentita dagli alessandrini quella di Santa Lucia, protettrice dei ciechi, delle malattie degli occhi, che si festeggia nella giornata del 13 dicembre.
Per l’occasione il centro città, in particolare l’area di via Milano e della piazzetta antistante l’omonima chiesa, Santa Lucia, si veste di luci, colori e profumi, con un gran numero di bancarelle.
Ma soprattutto l’attrazione maggiore restano i tradizionali pacchettini di “lacabòn”, venduti dai banchetti nella piazzetta Santa Lucia, di fronte alla chiesa. I bastoncini di zucchero filato e miele che piacciono ad adulti e bambini sono il ricordo che si mantiene sempre vivo nella tradizione di questa ricorrenza.
Il lacabòn (o lecabòn) è un dolce artigianale tradizionale di Alessandria.
“Ha la forma di fune della lunghezza di 10 centimetri ed è composto di miele e zucchero. La sua ricetta in sé non è difficile ma richiede molta forza e un apposito lungo gancio fissato al muro ove appendere ripetutamente e torcere l’impasto di miele cotto e zucchero caramellato mentre si solidifica”, viene scritto da Luigino Bruni, giornalista di enogastronomia. Ma facendo un breve viaggio nella storia di questo dolce non si può non ricordare “il decano dei fabbricanti di lacabòn”, Leonardo Fortino, scomparso nel 2004, che imparò l’arte dal nonno e dal padre, custode in casa del calderone in cui bollire l’impasto e del chiodo su cui tirarlo e stirarlo.
E poi Vincenzo Leone, che ogni anno prepara lo speciale dolce per gli alessandrini. Che il lacabòn faccia parte della storia di Santa Lucia lo si capisce anche da chi “lo esalta in rima” questo dolce, al ritmo della poesia dialettale
“SANTA LUCIA
NOTTE LUNGA
LA PIÙ LUNGA CHE CI SIA ..
ENTRERÀ NELLA MIA CASA
NELLA NOTTE SILENZIOSA…”
Il lacabòn ha ricevuto la Denominazione comunale d’origine dal Comune di Alessandria.
Fonti e foto
Amis ad Lisòndria - Tra Tani e Burmia; Maccaroni Reflex