Alla scoperta del Colle della Fauniera. In bicicletta
Simile al Mont Ventoux, tre strade portano alla vetta del Colle della Fauniera
di Mario Bocchio
Simile al Mont Ventoux, tre strade portano alla vetta del Colle della Fauniera. C’è però una differenza con la celebre vetta provenzale: qui non c’è un lato facile. Il versante est è una delle salite più dure d’Italia: una vera avventura.
Andiamo a scoprire questa ascesa, in provincia di Cuneo, lo facciamo in bicicletta: è ancora possibile pedalare dalla civiltà verso la natura incontaminata di uno scenario alpino mozzafiato.
Il Colle della Fauniera è anche conosciuto come Colle dei Morti (Col dei morti). Questo nome si riferisce alle sanguinose battaglie in questa zona tra le truppe franco-spagnole e piemontesi nel XVII secolo. Nel 1744, gli stessi franco-spagnoli, passando attraverso i piani della Bandia, oltrepassarono il Colle Valcavera per dirigersi inutilmente ad assediare la città Cuneo.
La vetta del Fauniera è raggiungibile da tre lati: nord, est e sud. Nel Cuneese ci sono altri famosi passi di montagna come il Colle dell’Agnello, il Colle della Lombarda, il Colle di Tenda (Col de Tende) e il Colle della Maddalena.
Il lato nord
Partendo da Ponte Marmora, in Valle Maira, questa salita è la più facile delle tre. Fino a Marmora, è solo una stradina dove le macchine riescono a stento a sorpassarsi. Da qui, la strada si trasforma in un “sentiero delle capre” ben asfaltato, largo appena sufficiente per un veicolo.
Questo è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. La salita di 21 km è quasi graduale e ha una media del 7,2%. Per un bel po’ di tempo, la strada serpeggia in un bosco. Più ci si allontana, più ampia è la visuale. Circa un chilometro prima della vetta si supera il Colle d’Esischie, che è il collegamento con il versante est. Da qui si svolta a destra verso il Fauniera. Non fraintendeci, questa parte è dura. In cima c’è un bellissimo monumento a Marco Pantani.
Il lato est
Una vera bestia dura. Se prendiamo Valgrana come nostra posizione di partenza, sono 30 km di salita verso la cima, toccando anche il fascinoso Santuario di San Magno a Castelmagno.
La prima parte non è degna di nota, non è altro che un falso piatto. Gli ultimi 15 chilometri invece, sono mediamente al 9,2% con pendenze fino al 15%. Ci sono solo poche salite con segmenti così impressionanti. Ciclisticamente parlando è una delle otto più pesanti d’Italia, subito dopo il Mortirolo.
Come il lato nord, la strada è piccola. Il traffico motorizzato è raro. È una vera avventura attraverso questo splendido ambiente circostante.
Sulla destra orografica del colle, sono presenti la Cima Fauniera e la Punta Fauniera, mentre su quella di sinistra è ben visibile la Cappelletta dell’Assunta. Poco sotto il colle, nei pressi del Rifugio Fauniera vi è la Fonte Nera (Font Niéra nella locale lingua occitana), da essa nasce il torrente Grana.
Il lato sud
Demonte, in Valle Stura, segna l’inizio di questa salita. Inizialmente la strada attraversa villaggi e foreste. A parte alcuni tratti ripidi, questa parte di tracciato la si regge bene. A circa 12 chilometri dalla cima il paesaggio si fa più aspro e non ci sono più case. Da qui, la strade non ha pietà. Ci sono tratti ben al di sopra del 10%. L’ambiente circostante è favoloso. Natura aspra, nessun altro intorno, sofferenza. Questo è il ciclismo nella sua forma più pura.
Non importa da che parte si scelga di provare, il Colle Fauniera è una delle più affascinanti salite da percorrere. Un vero must per gli amanti della bicicletta.
Storia del ciclismo
La storia ciclistica del Fauniera è limitata, ma impressionante. Il colle è stato asfaltato solo nel 1999 in seguito al passaggio del Giro d’Italia (tappa 14). Fu in questo luogo che Pantani, Il Pirata, si affermò definitivamente come scalatore imbattibile (da cui il monumento), andando a prendersi la maglia rosa.
Nel 2001 la tappa numero diciotto avrebbe dovuto scollinare sul Fauniera. Sarebbe stata la Cima Coppi. La tappa non venne però corsa. La notte prima, la polizia aveva perquisito ogni stanza d’albergo per contrastare il fenomeno del doping. I corridori erano furiosi e diedero vita ad un giorno di sciopero.
Il versante est è stato inserito nella diciottesima tappa del 2003. Il percorso però prevedeva la virata verso il Colle d’Esischie, a circa 1200 metri dalla vetta del Fauniera.