
Baña Cauda, il piatto del migrante piemontese
È il vero simbolo dell’ospitalità e dell’amicizia, arrivato dal Piemonte nell’800 e diventato a sorpresa un classico della Pampa
di Mario Bocchio
Scordatevi la pizza, gli spaghetti e il mandolino. E lasciate perdere anche “Il Padrino”, la tarantella e Pulcinella, che noi siamo gente che lavora e questa non è la Little Italy di Mario Puzo.

Lungi da ogni cliché sull’italianità, l’angolo gastronomico - sul quale alcuni anni fa ha svolto un interessante reportage Paolo Galassi su “Pangea News” (il noto portale d’informazione dell’america Latina) - focalizza la nostra attenzione sul vero piatto dell’emigrante, simbolo dell’ospitalità e dell’amicizia, arrivato dal Piemonte nell’800 e diventato a sorpresa un classico della Pampa.

La Baña Cauda - o “Bagna Cauda” secondo la grafia nostrana - è un piatto di origine piemontese a base di aglio, olio d’oliva, latte e acciughe dissalate, simile ad una zuppa - “salsa calda” la traduzione dal dialetto - da consumare intingendovi verdure di stagione cotte o crude quali cardi o cipolle al forno, peperoni, bietole, rape, radicchi o cicoria, e da accompagnare con altri cibi dal basso contenuto calorico come la polenta, meglio se fritta.

Nata nel lontano Medio Evo nel Monferrato, nel Piemonte meridionale, la Bagna Cauda è stata per secoli il piatto tipico della vendemmia, l’atteso premio per i lavoratori che ritornavano infreddoliti al focolare dopo una giornata passata nelle vigne.

Furono i loro discendenti, a metà ‘800, a trapiantare la ricetta di questo nettare degli dei nel remoto cuore dell’Argentina, dopo essere approdati al porto di Buenos Aires ed essersi avventurati nell’entroterra selvaggio alla ricerca di climi adatti alla vite e alle vacche.



All’altro capo del mondo, persi in mezzo a pianure vestite di polvere, sotto cieli sconosciuti dove la luna sembrava stare a faccia in giù e le stelle non erano più quelle di casa, si fermarono, o meglio fondarono Calchìn Oeste, oggi un paesino di 700 anime a 140 chilometri dalla città di Cordoba e poco più di 200 da quello di Piamonte, dove ogni luglio si celebra la Festa Nacional della Bagna Cauda, in cui centinaia di commensali del paese come delle località vicine accorrono per degustare l’antico e umile piatto, cucinato in quantità industriali e accompagnato da vino rosso e tornei di truco - il poker della Pampa - ed escoba, naturalmente discendente della nostra “scopa”.