Borsalino, Alessandria e il Piemonte a Hollywood

Il cappello più famoso del mondo proprio ha anche subìto l’onta del fallimento dell’azienda

Crpiemonte
2 min readDec 22, 2017

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di Mario Bocchio

Il cappello Borsalino è diventato un’icona grazie al cinema, infatti è il prediletto del genere noir, che lo adotta come elemento distintivo dei suoi codici e in questo modo entra rapidamente nell’immaginario collettivo. Ciò che accomuna gangsters, poliziotti ed investigatori privati è il Borsalino, la cui ombra ne aumenta l’enigmaticità. Nell’epoca d’oro di Hollywood tutti ne indossavano uno.

Ciò che si ignora è che questo mito nasce ad Alessandria nel 1857 per mano di Giuseppe Borsalino un modesto cappellaio che impara il mestiere a Parigi. Rientrato in Italia apre una fabbrica la cui produzione passa dai 35 esemplari giornalieri ai 2000 di fine secolo e che per oltre 125 anni rimane in mano alla stessa famiglia.

Rievocando le atmosfere misteriose di quei film, immaginiamo l’incontro tra l’aspirazione di un imprenditore partito dal nulla e la grande industria del sogno che è il cinema del XX secolo, tracciando l’ascesa e il declino del Borsalino, forse il cappello più famoso del mondo, che proprio nel 2017 ha subito l’onta del fallimento dell’azienda. Con il marchio utilizzato da una nuova società, la Haeres Equita, che ha in affitto il ramo d’azienda dal 2015 garantendo la prosecuzione dell’attività anche successivamente alla dichiarazione di fallimento, nel luglio 2018 la Borsalino è stata acquisita all’asta curata dai curatori fallimentari proprio dalla Haeres Equita presieduta dall’imprenditore italo-svizzero Philippe Camperio.

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