Carlo Verdone, Stresa e il Grand Hotel Excelsior
Il Regina Palace, sul Lago Maggiore, nel 1983 è stato il set del film
C’era una volta la Commedia all’Italiana. Non è Alberto Sordi, ma nemmeno un attore qualunque. Carlo Verdone, con i suoi 70 anni e tanti altri di cinema, il suo contributo a questa arte lo ha dato. Cresciuto in un mondo di macchiette che ha mostrato inizialmente in tv in Non stop per la regia di Enzo Trapani ha trasferito la sua capacità di dare voci e gesti a personaggi caratteristici, in seguito sul grande schermo.
Gli anni ’80 e la prima metà dei ’90 sono stati i suoi anni migliori: dagli episodi di Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone in cui ritraeva vizi e virtù dell’italianità media a Borotalco dove quell’italiano semplice ed ingenuo provava a camuffarsi da sornione impostore. Sullo sfondo rimane un’impronta di un accettabile valore, per un’Italia proprio vista attraverso i vizi degli italiani che non hanno tempo con i suoi 70 anni sulle spalle e qualcosa ancora da dire e da svelare tra tutti i vizi che non tramontano mai. Nel 2016 sulla sua pagina Facebook, Verdone raccontò la sua esperienza su set del film Grand Hotel Excelsior, girato a Stresa nel 1982.
La pellicola di Castellano e Pipolo vantava un cast di prim’ordine con Adriano Celentano nei panni del direttore dell’albergo, Diego Abatantuono nei panni del mago di Segrate che lievitava sul balcone del Regina Palace ed Enrico Montesano che era uno spiantato cameriere. E poi ancora Eleonora Giorgi, Rita Rusic e Claudia Mori.
Verdone interpretava il ruolo di un pugile. «Feci quel film ad episodi (interpretando il pugile suonato Pericle Coccia) per farmi conoscere meglio dal pubblico italiano - scrisse verdone in quel post -, Fu un film assolutamente commerciale ma divertente, leggero e favolistico. Non sbagliai a farlo perché quella pellicola fece più di 15 miliardi di lire. In quell’epoca poi..».
La trama
Il film intreccia le storie dei quattro protagonisti: Taddeus (Adriano Celentano), burbero proprietario dell’hotel e la sua storia sentimentale con la signorina Vivaldi (Eleonora Giorgi), cliente affezionata dell’albergo; il cameriere Egisto Costanzi (Enrico Montesano) che fa credere alla figlia piccola Adelina, studentessa in un college a Ginevra, di essere un ricco uomo d’affari, ospite dell’hotel; il pugile Pericle Coccia (Carlo Verdone) che si allena per conquistare il titolo di campione italiano di boxe; Nicolino (Diego Abatantuono) nei panni de Il mago di Segrate, dotato di presunti poteri paranormali.
Grand Hotel Excelsior è il tipico film pre-natalizio che ha un incredibile successo al botteghino. Non mancano le trovate divertenti e le gag indovinate. La pellicola si conclude con un surreale concerto interpretato dai quattro protagonisti.
Il film fu girato durante il Mundial di calcio del 1982 in Spagna. La troupe girava e recitava in base agli orari delle partite della nazionale italiana guidata da Enzo Bearzot e che l’11 luglio conquistò la sua terza Coppa del Mondo. Verdone durante le riprese non abbandonava mai una valigia.
I colleghi scoprirono che al suo interno c’erano una serie di medicinali che l’attore teneva sempre con sé confermando la sua nota ipocondria. Durante il match di pugilato Pericle Cocca (Verdone) si scontra con il campione Bruno Bertone. In realtà l’avversario è Domenico Adinolfi, un vero pugile professionista, campione europeo di boxe dei mediomassimi dal 1974 al 1976. Il boxeur si ritirò dall’attività professionistica pochi mesi dopo aver girato il film.