Con un cane o un gatto non sei più solo
Gli animali domestici aiutano gli anziani a combattere la solitudine
di Paolo Guiso (*)
Secondo recenti statistiche buona parte della popolazione dei paesi occidentali vive in una condizione esistenziale di solitudine e di isolamento. Questa situazione diventa particolarmente grave e preoccupante quando interessa le persone anziane nelle quali può portare a vere e proprie patologie caratterizzate da chiusura e da incomunicabilità.
Il problema della solitudine raggiunge il suo apice nella stagione estiva quando, complici le vacanze, il mondo degli affetti e dell’assistenza si svuota completamente. Alcune persone, più fortunate di altre, possono avvalersi della compagnia di un animale domestico sicuramente meno incline all’abbandono rispetto alla maggioranza degli esseri umani.
Studi scientifici, ma anche l’esperienza comune, indicano come la convivenza con un animale possa aiutare la persona anziana ad alleviare la sofferenza legata all’isolamento.
Perché la vicinanza di un animale può essere d’aiuto?
Gli animali da compagnia sono in tutto e per tutto dipendenti dai loro proprietari, i loro fabbisogni vitali sono gestiti da chi li accudisce e ne è responsabile. In questa responsabilità e quindi nel rendersi utili per un essere vivente a cui si è affezionati, si trova una delle più importanti motivazioni al contrasto della solitudine. Occuparsi di qualcuno, aiuta ad essere vivi ed attivi, ci fa sentire utili.
Interagire quotidianamente con un animale porta ad un miglioramento dell’umore, i cuccioli soprattutto, sono fonte di allegria e di emozioni positive legate al contatto fisico e al gioco. Per gli anziani gli animali hanno una valenza evocativa, ricordano loro un mondo passato legato all’infanzia in cui gli animali erano parte integrante della vita di campagna.
Gli animali non ci giudicano, non dobbiamo compiacerli o dimostrare loro qualcosa. Non ci chiedono se siamo poveri, vecchi, ammalati o tristi e soli, queste cose non rientrano nella loro scala di valutazione.
Ci stimolano a fare del movimento. In persone con scarsa attività motoria o patologie croniche, le attività legate all’accudimento dell’animale: preparare il cibo, spazzolarlo, giocare, andare a spasso, favoriscono la riabilitazione o il mantenimento delle abilità motorie residue. Anche persone in buone condizioni di salute possono trarre vantaggio dalle passeggiate quotidiane che contribuiscono a mantenerle in forma.
Favoriscono la socializzazione. Gli anziani parlano dei loro animali, incontrano altre persone nei parchi, nelle aree cani, dal veterinario. Avere un animale è un ottimo modo per entrare in contatto con gli altri.
Quale animale consigliare?
La scelta non è semplice, gli animali che possono vivere in ambiente domestico sono sostanzialmente il cane e il gatto. In primo luogo quindi si deve considerare l’affinità personale con una delle due specie e tenere conto dell’impegno che avere un animale comporta.
Il gatto è un animale misterioso ed affascinante. Alcuni “umani” sono gattofili e instaurano il rapporto con il gatto attraverso una scelta libera e spesso reciproca. È’ di facile accudimento ed è particolarmente indicato a chi ha problemi di movimento. Ricordiamo che il gatto è un animale libero a cui noi chiediamo di adattarsi alla vita casalinga e che dietro il suo aspetto sornione si nasconde lo spirito di un felino.
Il cane richiede un certo impegno in tempo, energia e risorse. La scelta di una “tipologia“ fisica e comportamentale deve essere commisurata alle caratteristiche della persona che intende prendersene cura. Esistono sicuramente delle preferenze personali anche legate agli stili di vita, che inducono a scegliere un cane grande o piccolo, vivace o tranquillo, cucciolo o adulto, a pelo lungo o corto, etc.
L’adozione di un cane o di un gatto deve necessariamente essere preceduta da una serie di valutazioni legate, ad esempio, alle condizioni di salute ed economiche della persona che intende procedere all’adozione. Pertanto, se l’anziano ha problemi di deambulazione il gatto è da preferire al cane poiché non richiede cure particolari ed è dotato di sufficiente autonomia.
Avere un animale in casa, inoltre, comporta dei costi, oltre alle spese per il mantenimento, bisogna considerare anche quelle per il veterinario, che incidono non di poco sul budget familiare. Un anziano, la cui entrata economica è costituita unicamente dalla pensione sociale, non è in grado di sostenere i predetti costi senza l’ausilio di qualcuno.
Scelto il tipo di animale adatto a noi e che condividerà la nostra esistenza non ci resta che cercarlo possibilmente in un canile o in un gattile che ospita animali senza proprietario.
È’ importante sottolineare come l’interazione tra animali e persone anziane non debba essere intesa come la soluzione a tutti i problemi. Occorre sempre considerare il benessere dell’animale e la capacità della persona di accudirlo in maniera ottimale nel rispetto dei suoi fabbisogni biologici ed etologici. Non dobbiamo mai dimenticare che, benché gli animali spesso sostituiscano gli umani affetti, umani non sono e non vogliono esserlo, sono il frutto di un’evoluzione di milioni di anni e umanizzarli è un grave errore e una mancanza di rispetto.
Non bisogna confondere i benefici derivanti dalla convivenza con gli animali, con gli Interventi Assistiti con gli Animali (Pet Therapy), dove gli interventi con animali, siano essi terapeutici, assistenziali o educativi, avvengono all’interno di progetti strutturati per raggiungere un determinato obiettivo e nei quali sono coinvolte figure professionali e sanitarie con ruoli e compiti specifici.
Bisogna fare molta attenzione nello scegliere l’animale compatibile con le caratteristiche e lo stile di vita della persona ”senior”, altrimenti si rischia di incorrere in ulteriori problemi. Per evitarli sarebbe opportuno che l’inserimento di un animale in casa fosse preceduto da un reale desiderio della persona di condividere la sua vita con un essere a quattro zampe.
Condividere la propria vita con un cane o un gatto deve essere una scelta consapevole, occorre avere spazi e disponibilità di tempo, essere in grado di affrontare le spese di mantenimento e quelle sanitarie ed essere disposti ad un leggero cambiamento delle proprie abitudini
Un suggerimento è quello di farsi consigliare da persone esperte, rivolgersi ai canili per le adozioni e partecipare ad eventuali incontri preliminari. Non arrivate a casa del nonno o del genitore anziano con il cane che piace a voi, magari proveniente da una ricerca su internet. I due esseri che dovranno condividere la loro vita devono essere compatibili e saranno in grado di scegliersi reciprocamente senza influenza esterne.
L’organizzazione Senior Italia Feder Anziani, federazione delle associazioni della terza età fondata nel 2006 con lo scopo di tutelare i diritti e migliorare la qualità della vita delle persone Senior promuove una campagna mira a favorire l’adozione di cani e gatti alle persone over 65, sostenuta da importanti organizzazioni, tra cui la Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici), l’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani), fornisce attraverso il suo sito (https://www.senioritalia.it/canili-e-gattili/), un vasto elenco di canili e gattili dove è possibile incontrare, conoscere e adottare il proprio compagno a quattro zampe.
Se non puoi convivere con un animale domestico, i motivi possono essere molti, una scelta alternativa può essere quella di accudire, anche per brevi periodi gli animali di amici o vicini di casa, offrendosi di portarli a fare una passeggiata o di tenerli un fine settimana. In alternativa, un eccellente modo di approcciarsi agli animali, anche in prospettiva di un’adozione, è di desinare qualche ora del proprio tempo in attività di volontariato in un ricovero di animali senza proprietario.
(*) Garante per i diritti animali della Regione Piemonte