Dal lago alla Montagna
Da Stresa al Mottarone: un’escursione al monte dei sette laghi che non delude mai
di Pino Riconosciuto
Posto tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, il Mottarone (1491m.) è per la sua posizione e lo spettacolo che offre dalla cima una delle montagne più conosciute del Verbano-Cusio-Ossola. Non a caso è nota come la montagna dei sette laghi, perché nelle giornate terse è possibile abbracciare con la vista un panorama spettacolare che va dal Monte Rosa agli specchi lacustri: Lago Maggiore, Lago di Varese, Lago di Mergozzo, Lago d’Orta, Lago di Monate, Lago di Comabbio e Lago di Biandronno.
Nel passato il Mottarone era famoso per i suoi alpeggi e i pregiati formaggi che i pastori producevano. Pecore, capre, bovini, cavalli venivano allevati in abbondanza sui rilievi ricca di ricoveri. Nel 1881 vennero censiti 77 alpeggi con circa 2000 mucche.
La svolta all’insegna del turismo arrivò nel 1880 quando un avvocato valsesiano, Orazio Spanna, lanciò l’idea di costruire una struttura alberghiera sul Mottarone. Spanna, che battezzò Mottarone quella montagna, da “meut rond”, monte rotondo, è considerato un po’ il padrino del Mottarone. Prima della svolta turistica si era impegnato perché i pastori si consorziassero. Fu sempre lui a convincere una famiglia di albergatori di Varallo Sesia a realizzare il nuovo complesso, con il sostegno anche economico del Cai.
Il 15 giugno 1884 venne inaugurato il Grand Hotel Mottarone, che da subito si caratterizzò a livello internazionale, anche per la sua eleganza, come una tra le migliori località di soggiorno, soprattutto per l’unicità del suo panorama. Una fama che portò in cima alla montagna reali e artisti, nonostante la salita non fosse certo agevole, limitata ai sentieri almeno fino a quando, nel 1911, fu realizzata una ferrovia a cremagliera, antesignana della funivia, che collegava Stresa all’albergo.
Proprio un antico sentiero è il protagonista dell’itinerario che proponiamo e che porta dai 200 metri di Stresa ai 1491 del Mottarone. Nella rinomata cittadina, sul lungolago, si svolta in via Duchessa di Genova fino a seguire le indicazioni del sentiero n. 1 del Cai. Queste permettono di attraversare Stresa e di arriva a Carciano e a Someraro. Da lì si imbocca l’antica via che lo collega a Levo, passando per la chiesa Regina Assunta. Entrati nel bosco e sorpassati alcuni campi da tennis, si arriva su una strada asfaltata alla stazione della funivia del Mottarone, dove ci si può fermare a visitare il Giardino Alpinia. A 800 metri di altitudine rappresenta una balconata naturale sul Lago Maggiore e offre, oltre a una sorgente di acqua proveniente dalla vetta della montagna, oltre 700 specie diverse di piante; la maggior parte alpine, anche se non mancano specie provenienti dall’Oriente e dall’America.
Proseguendo nell’itinerario, si segue il sentiero segnato che presto diventa una pista sterrata e arriva alla stazione della vecchia cremagliera. Da lì, attraverso il bosco, un tratto più ripido porta alla stazione finale della funivia del Mottarone, attualmente bloccata dopo il drammatico incidente che nel 2021 causò la morte di 14 persone. La nuova funivia dovrebbe essere inaugurata nel 2024. Per arrivare alla vetta occorre solo percorrere un ultimo breve tratto.