San Giovanni Bosco

Don Bosco, padre e maestro dei giovani

Il 31 gennaio ricorre la festa del fondatore dei Salesiani

Crpiemonte
5 min readJan 31, 2023

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di Carlo Tagliani

“Educare i giovani per fare di loro buoni cristiani e onesti cittadini”. È il senso dell’opera religiosa, pedagogica e sociale di san Giovanni Bosco e delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, da lui volute in ogni parte del mondo.

La casa natale di Don Bosco

Nasce a Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco), nella frazione Becchi, il 16 agosto 1815 da Francesco e Margherita Occhiena. Orfano di padre a due anni, viene cresciuto dalla mamma e — a soli 9 anni — un sogno gli rivela la propria missione: diventare per i giovani, a cominciare dai coetanei, un amico e una guida capace di affascinarli con giochi e passatempi “edificanti” e di aiutarli a crescere nella fede e nella preghiera promuovendo quella che, scherzosamente, battezza “la società dell’allegria”.

Dopo anni di sacrifici e di privazioni per raggiungere un grado d’istruzione che gli consenta di incamminarsi sulla via del sacerdozio, frequenta il Seminario di Chieri (To) e nel 1841 viene ordinato prete.

Stabilitosi a Torino per perfezionarsi in Teologia al Convitto ecclesiastico di San Francesco d’Assisi, entra in contatto con don Giuseppe Cafasso, che gli fa conoscere la realtà torinese e diventa suo confidente.

Don Bosco durante i suoi primi anni di sacerdozio

Affiancando don Cafasso nelle opere di apostolato, don Bosco deve fare i conti con la dura realtà del carcere e dei giovani in cerca di futuro che popolano le zone del grande mercato di Porta Palazzo e del borgo Dora. Torino è, a quel tempo, una città in espansione per la forte immigrazione dalle campagne, ma il mondo giovanile è non di rado smarrito tra analfabetismo, disoccupazione, sfruttamento e degrado morale.

Don Bosco e i suoi ragazzi

L’8 dicembre 1841, mentre si prepara a celebrare la Messa nella chiesa di San Francesco d’Assisi per la solennità dell’Immacolata, don Bosco incontra il giovane Bartolomeo Garelli e gli propone di frequentare, con i suoi amici, il Convitto per il catechismo.

Da quel primo incontro, il numero di ragazzi interessati alla proposta di don Bosco si amplia di settimana in settimana.

Nell’autunno 1844, grazie alla mediazione di don Cafasso, è nominato cappellano dell’Opera del rifugio per le ex detenute e dell’Ospedaletto di Santa Filomena, voluti dalla marchesa Giulia di Barolo, non distante dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza del canonico Giuseppe Benedetto Cottolengo, nei pressi di Porta Palazzo. Nella nuova residenza don Bosco accoglie i giovani che si ritrovavano al Convitto e apre il suo primo Oratorio, intitolandolo a san Francesco di Sales.

Prendendo tristemente atto, con l’andar del tempo, dell’incompatibilità tra le istituzioni della marchesa e l’Oratorio, don Bosco cerca una nuova sede e nel 1846, dopo una serie di sistemazioni di fortuna, affitta in borgo Valdocco qualche stanza e una tettoria che adatta a cappella.

Nel 1851, grazie alle offerte di benefattori e all’intercessione di don Cafasso, don Bosco acquista l’intero edificio — casa Pinardi — e il terreno circostante. Nel frattempo, nel 1847, ha già aperto un secondo Oratorio, dedicato a san Luigi Gonzaga, nella zona della stazione ferroviaria di Porta Nuova.

Una partita di calcio nel cortile dell’Oratorio del Valdocco

A differenza di quelli lombardi e romani, gli oratori torinesi — oltre ai due fin qui fondati da don Bosco, quelli inaugurati da don Giovanni Cocchi in borgo Vanchiglia e dal teologo Gaspare Saccarelli in borgo San Donato — non sono riservati a comunità scolastiche o parrocchiali ma sono aperti a tutti e si rivolgono, indistintamente, alla gioventù cittadina.

Sempre attento ai segni dei tempi, don Bosco — affiancato dalla mamma, che fin dall’inizio si trasferisce a Valdocco e si prende cura delle faccende domestiche — individua nei collegi un valido strumento educativo e, nel 1863, apre un piccolo seminario a Mirabello, nella diocesi di Casale Monferrato (Al).

Coinvolto dalla sensibilità missionaria emersa nel corso del Concilio Vaticano I, nel 1875 invia i primi Salesiani in Argentina, sotto la guida del cardinal Giovanni Cagliero, con l’incarico di fare apostolato soprattutto tra gli emigrati italiani. Ben presto, però, i missionari estendono la propria attività e si dedicano all’evangelizzazione delle popolazioni indigene.

Con Domenico Savio

Con il sostegno di istituzioni pubbliche e private don Bosco apre oratori, collegi, ospizi e scuole agricole in Italia e in varie parti d’Europa.

Per garantire continuità e stabilità alla propria opera, nel 1859 fonda la Società di San Francesco di Sales, la congregazione dei sacerdoti Salesiani; nel 1872, con suor Maria Domenica Mazzarello, dà vita alle Figlie di Maria Ausiliatrice, la congregazione delle suore Salesiane; nel 1876 — infine — fonda la Societa dei Salesiani cooperatori, aperta ai laici. Versatile e attento alle sfide del proprio tempo, don Bosco considera la stampa uno strumento fondamentale di divulgazione culturale, pedagogica e cristiana.

La Chiesa venera Don Bosco come padre e maestro della gioventù

Scrittore ed editore, affianca alle opere di spiritualità libri di testo per i suoi allievi. E non mancano le biografie, tra cui spicca quella del suo allievo prediletto Domenico Savio, che appena adolescente ben comprende la sua lezione: “Noi, qui, alla scuola di don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri”.

Il 31 gennaio 1888 muore a Torino, nell’Oratorio di Valdocco. Il suo corpo riposa nella Basilica di Maria Ausiliatrice, da lui fatta edificare accanto all’Oratorio.

Il 1° aprile 1934 papa Pio XI lo proclama “santo”, il 31 gennaio 1958, su proposta del Ministero del Lavoro, papa Pio XII lo dichiara “patrono degli apprendisti italiani” e il 31 gennaio 1988 papa Giovanni Paolo II lo dichiara “padre e maestro della gioventù”. La sua opera è attualmente presente in 134 Paesi nei cinque continenti. La casa madre ha sede a Torino in via Maria Ausiliatrice 32. Il sito Internet ufficiale è basilicamariaausiliatrice.it

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