Michail Gorbačëv e Giuilietto Chiesa a Cantalupo Ligure (foto Dino Ferretti)

Giulietto Chiesa e l’amico Michail Gorbačëv in Val Borbera

Visitò il monumento eretto a Cantalupo Ligure al soldato russo Fiodor Poletaev

Crpiemonte
5 min readApr 30, 2020

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di Mario Bocchio

Giulietto Chiesa, il noto giornalista di politica internazionale, morto pochi giorni fa, era nato ad Acqui Terme da una famiglia originaria di Carrega Ligure, in Val Borbera, nell’Alessandrino. Nel 1980, dopo essere entrato in conflitto con il Pci ligure - è stato dirigente della Federazione di Genova e capogruppo nel Consiglio provinciale di Genova dal 1975 al 1979, distinguendosi per le posizioni filo-sovietiche - Chiesa entra a “L’Unità”, che lo manda a Mosca per le Olimpiadi 1980 al posto del corrispondente Carlo Benedetti.

Ancora un fotogramma di quella visita nel 2002 (foto Dino Ferretti)

Chiesa si fa notare per l’irriverenza nel raccontare la vita quotidiana nell’Urss. L’agenzia sovietica Tass ne chiede la rimozione, che Berlinguer rifiuta. Nel frattempo Chiesa si stabilisce a Mosca con la compagna Fiammetta Cucurnia (corrispondente per “La Repubblica”), impara la lingua russa e, grazie alle competenze politiche maturate nel partito diventa uno dei più stimati “cremlinologi” degli anni della glasnost’e perestrojka di Michail Gorbačëv. Fu proprio in quel periodo che strinse rapporti di amicizia con l’ultimo segretario generale del Partito comunista dell’Unione Sovietica. Nel 2002 lo aveva invitato e accompagnato proprio in Val Borbera, a visitare il monumento eretto a Cantalupo Ligure al soldato russo Fiodor Poletaev, ucciso in una battaglia della seconda guerra mondiale. Quel giorno resero omaggio anche alle stele dei partigiani eretta e Pertuso.

Francobollo dell’Unione Sovietica dedicato a Fëdor Poletaev

Poletaev nel 1939 a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale venne richiamato a combattere nell’Armata Rossa con il grado di sergente. Nel giugno del 1942 venne catturato dai tedeschi per poi essere trasferito in Italia. Mentre era internato nei pressi di Tortona, siamo nel 1944, venne in contatto con alcuni esponenti della Resistenza e fuggì con altri prigionieri sovietici dal campo di prigionia, raggiunse i partigiani sull’Appennino ligure e venne incorporato nel Distaccamento della Banda italo russa di sabotaggio che faceva parte della 798 Brigata “A. Mazzarello”.

Monumento a Poletaev a Cantalupo Ligure, luogo dove perse la vita in combattimento, il 2 febbraio 1945

Nel mese di ottobre, su ordine del VI Comando di Zona, per esigenze tattiche, la Brigata fu sciolta e andò a combattere nella 58ª Brigata “Oreste” della Divisione Garibaldi “Cichero”. L’8 ottobre 1944, su ordine del comando della Brigata, “Pinan” lasciò e andò a combattere nel nuovo Distaccamento “Nino Franchi”. Il 27 ottobre 1944 il suo Distaccamento prese posizione a Roccaforte Ligure in Val Borbera. Poco dopo si trasformò in Battaglione e si spostò a ridosso delle Gole di Pertuso, sempre in Val Borbera. Dopo aver superato i rastrellamenti nazifascisti dell’inverno 1944-‘45, venne ucciso nella Battaglia di Cantalupo il 2 febbraio 1945 mentre stava proteggendo il momentaneo arretramento di alcuni compagni. Il combattimento fu comunque vinto dalle forze partigiane.

Monumento a Fedor Poletaev a Ryazan

«Ci avvicinammo così a cinquanta metri dai nemici, sempre sparando e coricati nella neve. Il combattimento però continuava accanito, e sarebbe durato probabilmente fino all’esaurimento delle nostre munizioni, il nemico ben armato resisteva, occorreva capovolgere la situazione a nostro favore. Ad un certo momento Fiodor, un russo che era con me, urlando in lingua Russa (lingua che comprendevano i cosiddetti mongoli (ma in realtà ucraini [n.d.r.]) si slanciò avanti col suo sten ormai quasi scarico fino a pochi metri dai mongoli, terrorizzandoli sia per l’audacia della sua repentina azione come per la sua figura gigantesca che troneggiò sul nemico » Dal “Ponte rotto”, Ediz. del Partigiano, Genova 1946.

La pubblicazione uscita nel 1975 in Urss

Fiodor ricevette la medaglia di Eroe dell’Unione Sovietica ed è fra i pochissimi casi in Italia di stranieri cui venne conferita la medaglia d’oro al valor militare. I russi che combatterono nella resistenza italiana furono più di cinquemila, di cui 717 in Piemonte, per lo più nelle province di Torino, Cuneo e Novara. Poletaev è sepolto a Genova nel cimitero di Staglieno. Nel 1945 venne eretto un cippo per ricordarlo a San Nazzaro di Albera Ligure. Nel maggio del 1945 alcuni ex comandanti partigiani si riunirono a Serravalle Scrivia per adempiere all’incarico burocratico di formulare nuove proposte per l’assegnazione dei riconoscimenti al valore. Per i caduti fu proposta la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, per i protagonisti dei più importanti fatti d’armi che non erano caduti fu proposta la medaglia d’argento al valor militare. Quindi per Fiodor fu proposto la medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Ma il cognome venne letto male da un manoscritto e da Poletaev venne storpiato in Poetaev, cosa che rese difficile rintracciare la famiglia del caduto.

La sua tomba a Staglieno, Genova

Nel 1957 però, Giovanni Serbandini, ex compagno di Fiodor e direttore dell’edizione genovese de “L’Unità”, a causa delle precarie condizioni di salute andò a curarsi in Unione Sovietica, a Mosca. Durante la cura conobbe Sergej Smirnov, direttore della “Literaturnaja Gazeta” e collaboratore della televisione di stato sovietica e gli parlò di questo sconosciuto partigiano sovietico che aveva combattuto in Italia. Smirnov diffuse la notizia per cercare la famiglia del caduto, che dopo qualche tempo fu rintracciata. Invitata a Genova, giunse in Italia nel febbraio 1963, accompagnata dall’ambasciatore sovietico in Italia Korizev e accolta dal sindaco di Genova Pertusio, che dedicò al sergente russo una piccola via nei pressi della Fiera di Genova, nel quartiere di Carignano.

Particolare del monumento eretto in Russia

A partire da quell’anno, accolti dal sindaco di Cantalupo Ligure, vennero a rendere omaggio al cippo eretto a San Nazzaro di Cantalupo Ligure delegazioni,mentre a Rjazan’, dove Poletaev nacque nel 1909 da una famiglia di agricoltori, fu elevato un monumento in suo onore.

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