I Carabinieri e il Piemonte nella storia
Nati nel capoluogo subalpino nel 1814, quest’anno si celebrano i 200 anni della Scuola allievi di Torino
di Alessandro Bruno
Torino e il Piemonte hanno uno speciale legame con quel particolare corpo militare che sono i Carabinieri.
Una polizia ad ordinamento militare che dipende dal Ministero della Difesa, per quanto attiene i compiti militari e da quello dell’Interno, per quanto concerne i compiti di polizia, ordine e sicurezza pubblica.
I Carabinieri sono nati a Torino il 13 luglio del 1814, nella caserma di piazza Carlina (Carlo Emanuele II) angolo via Santa Croce, un palazzo del 1729 sorto come “Collegio delle Province”, istituito da Vittorio Amedeo II per gli studenti indigenti considerati più meritevoli.
L’istituzione del “Corpo dei Carabinieri Reali” si deve invece a Vittorio Emanuele I quando, nel 1814 con le Regie patenti, riorganizzò il settore dell’ordine e della sicurezza pubblica. Venne così creata una Direzione generale di Buon Governo che aveva al proprio servizio questo nuovo corpo per il controllo del territorio e l’azione di polizia. Il nome “carabiniere” si deve all’armamento costituito, appunto dalla carabina, un fucile più leggero e adatto a reparti particolarmente addestrati.
Quest’anno, a sottolineare il legame dei Carabinieri con Torino, si celebra il bicentenario della Scuola allievi Carabinieri di Torino.
L’istituzione si deve a un decreto reale di Carlo Felice del 12 ottobre 1822, di quella che era la prima Scuola d’istruzione specifica della “Benemerita” ed allora denominata “Deposito d’istruzione”.
Nel primo periodo di vita i Carabinieri venivano selezionati tra i componenti della fanteria e della cavalleria, con 4 anni di servizio e particolari doti fisiche. Dal 1822 si iniziò invece ad arruolare, con i primi 100 allievi, giovani nati nel 1802, persone senza esperienza militare specifica. Gli allievi vengono ospitati nel Mastio della Cittadella che diventa la prima sede della scuola.
Il Mastio della Cittadella, una vecchia fortezza del XVI secolo, ben presto si rivelò una sistemazione inadeguata e, nel 1864, la scuola venne trasferita in quella che è ancora la sede attuale, la Caserma “Cernaia”.
La “Cernaia” venne progettata proprio con lo scopo di edificare una sede per la scuola che doveva formare i Carabinieri con un appalto del 1859. Il progetto fu affidato dal Governo al colonnello Barabino e, in seguito, venne modificato dal generale Giovanni Castellazzi. Si decise di edificare la nuova caserma “al di sopra della cortina congiungente il Bastione Madama e quello di San Maurizio della Cittadella”. Lo stile architettonico, nel quale si trovano elementi che si ispirano all’epoca medioevale come merli e bifore, è coerente con i canoni dell’eclettismo caratteristica della architettura nazionale elaborata in quell’epoca.
Il nome della caserma, che è lo stesso della via cittadina nella quale è edificata, deriva dalla famosa battaglia, combattuta durante la Guerra di Crimea, la penisola del Mar Nero, nell’estate del 1855. Lo scontro si svolse nei pressi del fiume Cernaia dove, il corpo di spedizione piemontese diede un contributo sostanziale alla vittoria degli alleati, contro il più numeroso esercito dello zar Alessandro II.
Le sedi, oltre agli uomini e alle loro storie, rappresentano bene il legame con il Piemonte e con tutta l’Italia.
Tra queste, nei pressi di Torino troviamo il Castello di Moncalieri che è patrimonio dell’umanità Unesco, insieme ad altre residenze sabaude. Attualmente all’interno vi è una caserma sede del 1° Reggimento Carabinieri Piemonte.
La “Benemerita” ha attraversato più di duecento anni di storia d’Italia fedele allo Stato ed allo spirito di servizio verso i cittadini. “Nei secoli fedele”, il motto dell’Arma, di uso comune dopo il secondo conflitto mondiale, che sostituì il precedente, “Usi obbedir tacendo e tacendo morir”, rappresenta bene lo spirito che anima i Carabinieri.
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