Il Castello di Serralunga d ‘Alba (foto archivio Art & Wine - foto Max Giannotta)

Il Castello di Serralunga d’Alba

Si tratta di uno dei manieri nobiliari trecenteschi meglio conservati

Crpiemonte
3 min readJan 20, 2023

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di Mario Bocchio

Avvolto dalle colline dei grandi vini, il Castello di Serralunga d’Alba, è uno dei manieri nobiliari trecenteschi meglio conservati.

Ideato nel 1340 come fortezza militare, il castello svolse poi una funzione di controllo delle attività del territorio. Oggi la gestione è affidata al Barolo & Castles Foundation.

Slanciato e maestoso, simbolo indelebile di questo paesaggio, domina uno dei borghi più belli e intatti delle Langhe, circondato dalle colline dei grandi vini. È considerato uno degli esempi meglio conservati di castello nobiliare trecentesco del Piemonte, e rappresenta un caso unico in Italia per la sua struttura architettonica, propria di un donjon francese. Già nel XII secolo una torre sovrastava e difendeva il borgo. Nel 1340 Pietrino Falletti riceve il feudo quale ricompensa per il proprio impegno militare, fa abbattere la torre ed erigere il castello.

Il Castello di Serralunga d’Alba visto da due prospettive diverse (foto archivio Art & Wine — foto Max Giannotta)

La costruzione dell’edificio doveva essere terminata nel 1357, al cui febbraio risale un documento che registra una vendita effettuata in una sua sala. Le circostanze di non essere stato oggetto di fatti militari importanti e di non essere mai stato trasformato a scopo residenziale ce lo hanno consegnato inalterato nella sua struttura originale di roccaforte medioevale.

Più che un ruolo militare, però, il castello ha svolto nei secoli una funzione di controllo sulle attività produttive del territorio, come dimostra la sua ardita verticalità, tesa a sottolineare il prestigio della famiglia Falletti.

Il castello già a fine Trecento presenta il palacium, edificio principale compatto e allungato, costituito da ampie sale sovrapposte; una torre cilindrica ed una pensile con finalità di avvistamento e funzione di status symbol; una torre a base quadrata; la corte con il ponte levatoio. Nel palacium, presso l’ampio ambiente al livello della corte, con funzione di aula pubblica per l’amministrazione della giustizia, si trova anche una piccola cappella con volta a botte e affreschi databili alla metà del XV secolo. Raffigurano il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria.

Due particolari dell’interno (foto langhe.net)

Alcuni grandi camini e soffitti lignei sono le uniche testimonianze rimaste degli arredi originali. Al piano sommitale si sviluppava il cammino di ronda, inizialmente aperto e protetto dai merli, successivamente coperto dal tetto.

Dalle finestre del terzo piano la vista è spettacolare, a 360 gradi sulle Langhe, fino all’arco alpino. Dal 1949 il castello è proprietà dello Stato, che lo ha acquistato dall’ Opera Pia Barolo, l’ente istituito per volontà testamentaria della marchesa Giulia di Barolo, ultima erede della famiglia Falletti.

Fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la cura del castello da parte dell’Opera Pia è stata subordinata all’attenzione per le prestazioni produttive delle cascine del territorio: il castello ha ospitato in questi anni cantine, tinaggi e depositi di prodotti agricoli. Con l’acquisizione statale sono stati avviati i primi importanti lavori di restauro.

Dal 2015 il castello è in consegna al Polo Museale del Piemonte. La gestione è attualmente affidata alla Barolo & Castles Foundation aggiudicataria del bando emesso dal Polo.

Fonte

www.castellodiserralunga.it

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