Il Forte di Fenestrelle, come la Muraglia Cinese
Sul lato sinistro della Valle del Chisone, più precisamente in località Fenestrelle, sorge il Forte di Fenestrelle, la struttura fortificata più estesa d’Europa, seconda nel mondo solo alla Muraglia Cinese
di Mario Bocchio
Il Forte di Fenestrelle, eretto nel corso del XVIII e del XIX secolo, si estende nella valle per cinque chilometri ed è composto da diversi elementi: tre batterie, tre forti e due ridotti. A volere la costruzione di questo gigante in muratura, a volte addirittura chiamato con il nome di grande muraglia piemontese proprio a indicare le sue dimensioni, fu re Vittorio Amedeo II, che incaricò l’ingegner Ignazio Bertola di occuparsi del progetto. Lo scopo di una tale opera era essenzialmente difensivo: la fortezza si sviluppa lungo quello che una volta era il confine italo-francese.
I lavori per la costruzione del complesso difensivo si protrassero dal 1728 al 1850 e il risultato superò ogni aspettativa: non esisteva all’epoca, nella storia dell’architettura difensiva, una simile opera. La costruzione si sviluppa su un’area complessiva di 1.350.000 metri quadrati, per una lunghezza di oltre 3 chilometri e su un dislivello di 635 metri. Il complesso si articola su tre forti (il San Carlo, il Tre Denti e il Forte delle Valli), 7 ridotte, 28 risalti, oltre a vari altri edifici, polveriere e cannoniere. Le strutture sono collegate tra loro attraverso lunghissime scale: la ”Scala Coperta“, lunga due chilometri con 4000 gradini e all’interno di una galleria artificiale con mura spesse due metri, e la “Scala Reale“, che si inerpica a cielo aperto per 2500 gradini e regala una vista panoramica sul paesaggio circostante.
Percorrendo la fortezza si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo, immersi in una natura di straordinaria bellezza. Nel corso della sua storia, il Forte di Fenestrelle non è mai stato teatro di violenti assedi, pur essendo il suo scopo primario essenzialmente difensivo. Fin dalla sua nascita fu, invece, importantissimo il ruolo detentivo che fu svolto dal complesso, che funse da prigione di stato, prigione comune e prigione militare, in particolare occupata dai combattenti del conquistato Regno delle Due Sicilie. In epoca più recente, nel corso della Seconda guerra mondiale, il forte fu teatro di alcune battaglie minori. Purtroppo, al termine del conflitto, l’intero complesso cadde in uno stato di disuso e rimase abbandonato fino al 1990, quando ebbero inizio i lavori di recupero della struttura, che venne bonificata e liberata dalla vegetazione selvaggia e dalle macerie da cui era stata invasa.
Oggi sono numerose le visite guidate organizzate lungo tutta l’area della fortezza, che attirano ogni anno migliaia di visitatori. Non solo è possibile passeggiare lungo le antiche mura e scoprire i misteri legati all’affascinante storia di questo luogo, ma la visita include anche l’accesso ai palazzi e ai sotterranei della muraglia, così come la possibilità di godere di una vista mozzafiato dai diversi punti panoramici situati lungo il percorso.
Fonti
Massimo Ascoli e Flavio Russo, La difesa dell’arco alpino (1862–1940), Stato maggiore dell’Esercito, Ufficio storico 1999;
Alberto Bonnardel, Juri Bossuto e Bruno Usseglio, Il Gigante Armato. Fenestrelle fortezza d’Europa, Torino, Editrice Il Punto, 1999;
Forte di Fenestrelle, la Grande Muraglia Piemontese, Editrice Il Punto, Torino 2009