La facciata di Villa Delavo con la statua di Napoleone

Il Marengo Museum, per raccontare la storia

Sorge sui luoghi della celebre battaglia di Marengo,vinta da Napoleone

Crpiemonte
3 min readJun 11, 2020

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di Mario Bocchio

Villa Delavo, sede dell’attuale Marengo Museum, data 1847. Con la sua edificazione e la sua inaugurazione, avvenuta il 14 giugno di quell’anno, 47° anniversario della battaglia di Marengo, il farmacista alessandrino Giovanni Antonio Delavo, aveva realizzato quel giorno un sogno che cullava da tempo.

Villa Delavo

Un sogno che però l’avrebbe presto portato alla rovina per i costi dovuti sopportare e per il clima apertamente ostile che l’idea aveva incontrato in quegli anni. Ceduto dieci anni dopo alla famiglia Cataldi, in seguito l’edificio e il grande parco attiguo sarebbero entrati agli inizi del secolo scorso nel patrimonio immobiliare della Montecatini che a Spinetta Marengo, sotto diverse denominazioni, opera da decenni nel sobborgo alessandrino.

Una suggestiva visione notturna di Villa Delavo

Interessata alla compiuta valorizzazione, la Provincia di Alessandria provvedeva negli anni 80, all’acquisto di tutto il complesso dando vita a iniziative di grande significato e consistente partecipazione, culminate con la grande rievocazione del 2000, duecentesimo anniversario della battaglia napoleonica. La svolta avveniva però nel 2003, quando a seguito di un evento sismico di particolare gravità, veniva disposto e finanziato con il contributo della Regione Piemonte un importante intervento di consolidamento di Villa Delavo. La Provincia di Alessandria interveniva in questo progetto immaginando la creazione di un nuovo museo napoleonico in vece di quello precedentemente allestito nella villa e ormai spogliato dai molti furti degli anni precedenti.

Alcune sale del museo

Veniva costituito un comitato scientifico, coordinato da Giulio Massobrio che elaborava in quegli anni un’idea di museo profondamente innovativo che raccontasse Marengo, la battaglia e il suo tempo. Contestualmente i lavori di consolidamento e restauro dell’edificio riportavano alla luce affreschi e pitture che davano l’idea di “una villa museo di sè stessa” e davano all’iniziativa della Provincia il valore di una grande operazione culturale legata alla stessa storia del territorio. Inaugurato ufficialmente nel giugno del 2010, il Marengo Museum incontrava subito consenso e interesse per l’allestimento centrato su linguaggio multimediale e interattivo.

La piramide del Marengo Museum. Forma perfetta, luogo magico e misterioso che da sempre rappresenta l’infinito, l’eterno, il legame fra cielo e terra. Il trionfo di Marengo apre a Napoleone la via verso l’impero. Proprio per questo, il futuro imperatore volle che nella piana di Marengo fosse eretta una grande piramide che, insieme al sacrificio del generale Desaix e dei suoi uomini, ricordasse eternamente la sua gloriosa vittoria. Dopo 200 anni il sogno si avvera: nasce una piramide del tutto nuova, oggi simbolo del Marengo Museum

Circa 18.000 visitatori affollavano le sale del Marengo Museum nei primi due anni di attività. Le leggi di riorganizzazione delle autonomie locali, con il trasferimento delle funzioni in materia culturale ai Comuni e alle Regioni, conducevano la gestione della struttura al Comune di Alessandria che si occupa del museo con l’azienda speciale Costruire Insieme, mentre la proprietà del complesso resta in capo alla Provincia di Alessandria.

Si ringrazia per la consulenza Gigi Poggio, già direttore del Marengo Museum

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