Il Milite Ignoto compie 100 anni
Per l’occasione il Consiglio regionale lo ricorda con il Sigillo della Regione Piemonte
Il Milite Ignoto ha appena compiuto 100 anni. Un anniversario importante, che il Consiglio regionale ha voluto ricordare conferendogli il Sigillo della Regione Piemonte. “Assegnare la nostra massima onorificenza come il sigillo regionale al Milite Ignoto significa rendere omaggio e commemorare coloro che hanno sacrificato la loro vita per la sicurezza della nazione e per la salvaguardia della pace”, ha ricordato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia. “Quel soldato senza nome è il simbolo del valore dei combattenti della prima guerra mondiale e, successivamente, di tutti i caduti per la patria”.
Ma chi è il Milite Ignoto? I militi ignoti altri non sono che i soldati morti in combattimento i cui corpi non sono mai stati identificati. Salme senza nome, che dopo aver servito fino alla morte il proprio paese non possono neanche essere restituite ai propri cari.
Dopo la Prima guerra mondiale in molti paesi si decise di ricordare il Milite Ignoto, con monumenti costruiti apposta in cui spesso trovava spazio per la sepoltura il corpo di un militare non identificato.
In Italia l’idea di celebrare il Milite Ignoto venne nel 1920 al colonnello Giulio Douhet. Un uomo tutto d’un pezzo, che per i contrasti avuti con gli alti ufficiali al comando durante la guerra sulla strategia da seguire e per le innumerevoli critiche da lui rivolte, era stato addirittura condannato a un anno di carcere che scontò nella fortezza di Fenestrelle. Due associazioni di reduci, la Garibaldi e la Unus, fecero propria questa proposta che venne formalizzata nel mese di luglio: “Che la salma di un soldato italiano, che non si sia riusciti a identificare, rimasto ucciso in combattimento, sul campo, venga solennemente trasportata a Roma e collocata al Pantheon — simbolo della grandezza di tutti i soldati d’Italia, segno della riconoscenza dell’Italia verso tutti i suoi figli, altare del sacro culto della Patria”.
Il 20 giugno 1921 il progetto di legge per “la Sepoltura della salma di un soldato ignoto” fu presentato alla Camera, primo firmatario il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti. La commissione “Esercito e Marina Militare” indica come data della sepoltura il 4 novembre 1921, terzo anniversario della fine della guerra, e come luogo l’Altare della Patria, considerato luogo migliore per l’accessibilità del pubblico in memoria e celebrazione della salma. Passata al Senato, la legge diventa operativa nell’agosto 1921.
Viene subito istituita una Commissione che deve scegliere il corpo del Milite Ignoto. 11 salme non identificate vengono scelte, quasi tutte in cimiteri militari, in diversi luoghi del fronte italiano in modo che siano rappresentative di tutte le armi, compresa la Marina. I corpi, composte in bare identiche, vengono trasportati nella basilica di Aquileia. A scegliere il Milite Ignoto sarà la madre di un caduto non riconosciuto. Tocca a Maria Maddalena Blasizza di Gradisca d’Isonzo. Il figlio Antonio Bergamas, un maestro comunale, nel 1914 aveva disertato dall’esercito austroungarico per arruolarsi sotto falso nome in quello italiano e poi morire sul fronte, nel 1916, a Marcesina.
La bara scelta viene inserita in una cassa in quercia, inviata dal Ministero della guerra, con fissati sul coperchio un elmetto, un fucile e una bandiera tricolore.
Il treno che deve portarla a Roma parte da Aquileia il 28 ottobre, con una carrozza speciale con affusto di cannone su cui é posizionato il Milite Ignoto. Nella carrozze seguenti prendono posto la guardia d’onore e le autorità. Seguono 15 carrozze per raccogliere le corone d’alloro che verranno consegnate nelle diverse stazioni. Il treno si ferma per 5 minuti in ogni stazione del percorso, gremita da una folla silenziosa. All’arrivo a Roma l’accoglierà il re Vittorio Emanuele III con le alte cariche militari, istituzionali, politiche, rappresentanze dei reduci e molta gente che seguirà a piedi il sarcofago fino alla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Lì resterà fino al 4 novembre quando, alle 8.30, viene portato in corteo fino all’Altare della Patria dove alle 9.30, davanti alla famiglia reale e alle alte cariche dello Stato, viene sepolto con tutti gli onori.
Da allora la tomba del Milite Ignoto è sempre presidiata da due militari armati appartenenti alle diverse Armi. Il presidente della Repubblica rende onore al Milite Ignoto il 25 aprile, anniversario della Liberazione, il 2 giugno, Festa della Repubblica italiana, e il 4 novembre, Giornata dell’unità nazionale e delle Forze armate.
E’ anche consuetudine che i capi di stato stranieri in vista ufficiale in Italia si rechino all’Altare della Patria e rendano omaggio al Milite Ignoto.