Andar per tartufi

Il Piemonte è la terra del tartufo bianco

Tra le varie eccellenze dell’enogastronomia subalpina, quella del tartufo ha estimatori in tutto il mondo

Crpiemonte
4 min readNov 28, 2022

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di Alessandro Bruno

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presenziato, il 7 ottobre, alla cerimonia del taglio del nastro per l’inaugurazione della 92ª edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba. Mattarella si è poi soffermato con i “Trifulai” (i cercatori di tartufi accompagnati dai loro cani) presenti per l’occasione. Tra le varie autorità, presenti anche i presidenti di Consiglio e Giunta regionale, Stefano Allasia e Alberto Cirio, il vicepresidente dell’Esecutivo, Fabio Carosso e gli assessori regionali Marco Protopapa e Vittoria Poggio.

Il tartufo bianco

La Fiera si protrarrà fino al 4 dicembre e, in continuità con il tema dell’edizione 2021, l’argomento per la rassegna 2022 è quello della sostenibilità e dei rischi connessi al cambiamento climatico. L’urgenza di agire, “Time is up” (il tempo è scaduto), è infatti il titolo di quest’anno. Questo per il motivo che il tartufo può essere anche una sentinella della salute dell’ambiente. Dove le condizioni meteo lo consentono, il tartufo cresce in simbiosi con le radici degli alberi. Purtroppo il Piemonte, come il resto dell’Italia nel 2022, ha patito l’assenza di precipitazioni. Questa siccità che ha penalizzato l’agricoltura ed anche la crescita dei tartufi è un segnale preoccupante e un monito per il futuro. In questo senso è importante che la Fiera ponga l’accento sulla gravità di questa situazione climatica.

La presenza della massima carica dello Stato all’inaugurazione, evidenzia l’importanza della fiera e del prodotto che la caratterizza: il tuber magnatum, il tartufo bianco d’Alba, universalmente riconosciuto come il migliore d’Italia e, molto probabilmente, il migliore tartufo del mondo. Si tratta quindi di uno dei più importanti prodotti che caratterizzano l’eccellenza dell’enogastronomia italiana e piemontese.

La Fiera fonda la sua ragion d’essere sul Mercato mondiale del tartufo bianco d’Alba, ubicato nel centro storico della cittadina piemontese e luogo ideale per ammirare e acquistare i preziosi tuberi della zona. Un territorio che interessa la parte meridionale della nostra regione tra Langhe, Monferrato e Roero.

La Fiera del tartufo promuove principalmente il profumatissimo tubero ma non solo ed è una vetrina espositiva delle eccellenze del territorio a cominciare dai vini, anch’essi notoriamente di altissima qualità. La prima edizione della Fiera si tenne nel 1929 e grande merito per l’affermarsi dell’iniziativa ebbe l’imprenditore e ristoratore Giacomo Morra, nato a 16 chilometri da Alba a La Morra, nel 1889. Si racconta che per far conoscere ed affermare il tubero piemontese, Morra lo regalò a personaggi famosi come attori, artisti, industriali, statisti e re e, persino, a papa Paolo VI.

Il tradizionale mercato del tartufo di Alba nelle foto d’epoca

Per garantire ogni anno l’altissimo livello qualitativo, il Comune di Alba nomina una commissione formata da personalità particolarmente esperte in materia. A fare la selezioni dei giudici è il Centro nazionale studi tartufo che, tra le sue responsabilità, ha anche quella di predisporre un regolamento per disciplinare la vendita del tartufo. Come si legge sul sito della fiera, “Tutti i venditori di tartufo presenti alla fiera (trifulau o commercianti) devono attenersi a tale regolamento. In particolare presso il Mercato mondiale del tartufo è presente per tutto l’orario di apertura” la commissione, “composta da giudici di analisi sensoriale molto esperti”.

Storica pubbvlicità dei Tartufi Morra

Tra le varie iniziative collegate a questa festa piemontese del tartufo, domenica 13 novembre, al castello di Grinzane Cavour (Cn), si è tenuta la 23a edizione dell’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba. I proventi ricavati con l’aggiudicazione dei succulenti tuberi vengono devoluti in beneficenza. Anche quest’anno ci sono state in collegamento diretto con l’asta, diverse città sparse nei vari continenti.

Quest’anno l’esito dell’asta ha fruttato ben 600.000 euro, che verranno destinati a progetti solidali in tutto il mondo. Un tartufo di 7 ettogrammi insieme ad un esemplare di 250 grammi, ha costituito il lotto più pregiato. Il fortunato imprenditore di Hong Komg, che è riuscito ad aggiudicarselo, ha dovuto sborsare ben 184 mila euro. Proprio perché il pregiatissimo fungo ipogeo è diffuso in tutto il Basso Piemonte, vale a dire Langhe, Roero, Tortonese, Monferrato e Monregalese, la manifestazione di Alba non è certo un evento isolato. In tutto il sud Piemonte si svolgono, di regola in autunno, oltre una ventina di fiere dedicate al tartufo, alcune anche da oltre cinquant’anni.

Alba capitale del tartufo bianco

Pur rimanendo saldamente in Piemonte il primato assoluto del tartufo, anche in altre regioni italiane e in Istria, si trovano degli ottimi tartufi ed anche all’estero, per esempio in coltivazioni sperimentali in Francia, si prova ad emulare l’eccellenza subalpina.

Questo non sorprende essendo la cultura del tartufo qualcosa che va oltre la bontà gastronomica del prodotto, ma un traino eccezionale al turismo di qualità, responsabile e rispettoso dell’ambiente.

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