Il pilota di Fubine nella Grande Guerra
Quella che vi stiamo per raccontare è una pagina nella storia dell’Aeronautica italiana. È un frammento del duro legno della Grande Guerra, che spezzò tante, troppe vittime umane
di Mario Bocchio
La nascita della 112ª Squadriglia è nell’aprile 1917 a Torino su SAML S.1 (biplano monomotore) a 6 montanti andando poi al Centro Formazione Squadriglie del Campo di aviazione di Arcade prima di andare al Campo di aviazione di Villaverla al comando del capitano Aurelio Bevagna che dispone di altri 8 piloti tra cui il tenente Stefano Pucci e 6 osservatori. Inquadrata nel IX Gruppo (poi 9º Gruppo Caccia) per la 1ª Armata (Regio Esercito) riceve dal 23 aprile almeno 6 SAML e dal 28 aprile i piloti oltre a 3 mitraglieri. Il 5 giugno un aereo che va in ricognizione viene abbattuto su Levico Terme ed il velivolo verrà poi aggiustato e rimesso in volo dagli austriaci.
Il 19 giugno 6 SAML partecipano ad un mitragliamento vicino ad Asiago ed a fine mese il tenente osservatore Pietro Ripamonti assume il comando interinale fino al 9 luglio. Dal 10 luglio vengono sospesi i voli dei SAML per dar modo ai caccia di colpire il SAML con i colori italiani utilizzato dagli austriaci ed il 20 luglio vanno a Lavariano (Chiasiellis) per ricevere i SAML S.2 a 4 montanti passando al I Gruppo per la 3ª Armata (Regio Esercito) con 4 piloti e 5 osservatori. Nell’ambito dell’Undicesima battaglia dell’Isonzo il 19 agosto 6 aerei lanciano bombe da 90 mm su Voissizza, il 21 agosto 3 aerei, il 25 6 aerei con bombe da 130 mm su Duino e Sistiana seguiti da altri bombardamenti.
Il 29 settembre arrivano 2 SIA 7b e dopo la Battaglia di Caporetto il 25 ottobre ripiega a Santa Maria la Longa, il 26 ottobre a Comina (Friuli-Venezia Giulia) e poi all’aeroporto di Istrana. Il 30 ottobre 5 aerei mitragliano la strada da Udine a Cormons ed il 3 novembre si sposta all’aeroporto di Padova. Il 12 novembre il comando interinale passa a Pucci ed il 29 novembre un SAML viene abbattuto sul Piave dal caccia dell’asso dell’aviazione tenente Karl Patzelt (5 vittorie) in collaborazione con gli Albatros D.III degli assi Ernst Strohschneider (15 vittorie) e Franz Gräser (18 vittorie) atterrando in emergenza nelle linee austriache.
Il 28 dicembre il comanda passa al capitano Luigi Coniglio con l’unità che passa sui Pomilio PE ma in un bombardamento alla base vengono resi inservibili 12 PE e Nieuport. Nel 1917 il reparto ha svolto 266 voli di guerra ed il 1º gennaio 1918 dispone di 11 piloti e 7 osservatori. Il 4 febbraio va a Fossalunga con 2 PE ed un SAML ed il 19 marzo va a Castenedolo (poi aeroporto di Brescia-Montichiari) tornando nel IX Gruppo per la 7ª Armata (Regio Esercito). Il 1º aprile arrivano 3 PE ma questo velivolo continua a creare incidenti di volo. In estate dispone di 5 Pomilio ricevendone poi altri 3.
Alla fine dell’estate dispone di 11 piloti e 14 osservatori ed il 18 settembre il comando passa al capitano Giovanni Casalicchio che riceve 8 nuovi PE ed in ottobre arriva un Fiat R.2. Nel 1918 l’unità effettua 172 voli di guerra ed al 4 novembre dispone di 3 PE operativi, 8 piloti e 14 osservatori tra cui il capitano Amerigo Manzini. La squadriglia viene sciolta il 18 gennaio 1919 entrando nella 136ª Squadriglia.
Nel 1916 la 48ª Squadriglia effettua, secondo i resoconti ufficiali, circa 90 voli di guerra. La squadriglia si configura come un reparto d’elite e moltissimi dei suoi componenti diventeranno famosi: a parte Porro, essa fornirà il nerbo della Serenissima: Contratti, Finzi, Palli, Massoni e Sarti, mentre Piero Ferretti di Castelferreto sarà uno dei protagonisti dell’aviazione sportiva del dopoguerra. Al 1 gennaio 1917 la 48ª Caudron è a Belluno, autonoma, comandante Porro, piloti il tenente Finzi, sottotenenti Alberigo Balbi e Natale Palli (di Casale Monferrato), sergenti Edoardo Barbiroglio (di Fubine Monferrato), Antonio Cremonese, Giuseppe Ghislanzoni e Michelangelo Riccardini, e gli osservatori tenenti Del Sole, Eugenio Gandolfi e Riccardo Graziani, e sottotenenti Guglielmo De Claricini, Pietro Ferretti, Ribelle Laghini, Gaetano Questa e Carlo Ronzoni. Fra le ricognizioni notevoli spicca quella effettuata il 23 gennaio dai tenenti Palli e Ferretti, partiti e atterrati dal campo coperto di neve, che si spingono fino a Brunico e oltre per la valle del Tanfer. L’avvincente storia in cui militò il pilota fubinese Barbiroglio è raccontata nel libro di William Rabito, una raccolta di vicende di uomini e di soldati tra i campi di aviazione del Veneto, Friuli e Lombardia durante la Prima guerra mondiale.
Il volume racconta la storia e le vicende di molti piloti ed osservatori appartenenti ad una squadriglia aerea costituita nella primavera del 1917 per ricognizioni d’Armata. La 112ª Squadriglia aeroplani, su aerei SAML, inizia il suo viaggio dal campo di volo di Villaverla con una serie di ricognizioni per la I Armata sugli altipiani di Asiago e Folgaria, fino al Monte Pasubio e Coni Zugna. Durante la Battaglia dell’Ortigara è coinvolta in diversi mitragliamenti e bombardamenti. Si sposta poi, nell’estate del 1917, al campo di Chiasiellis-Lavariano, a disposizione della III Armata, dalla fase preparatoria dell’ XI Battaglia dell’Isonzo, fino ad ottobre 1917, occupandosi della zona dalla Valle del Vipacco fino al mare Adriatico, in particolar modo del Monte Hermada.
A seguito dei fatti di Caporetto, si prodiga a protezione dell’esercito italiano, intento a ripiegare in ritirata dopo la clamorosa disfatta; una serie repentina di spostamenti di campo, porta poi la squadriglia ad insediarsi al campo di Marte di Padova, dove svolse ricognizioni lungo il Piave nell’inverno 1917-‘18, aggiornandosi anche con aerei Pomilio PE. Dopo un breve trascorso a Fossalunga, nel trevigiano, nella primavera del 1918 si insedia al campo di Castenedolo-Montichiari; qui seguirà fino alla fine del conflitto le vicende della VII Armata, con azioni compiute dal Lago di Garda fino alle Giudicarie e Adamello.
Fonti: www.ilfrontedelcielo.it; William Rabito, 112ª Squadriglia aeroplani