Nino Chiovini

Il primo parco letterario piemontese è dedicato a Nino Chiovini

La Val Grande, area selvaggia più vasta d’Italia. racchiude i luoghi che hanno ispirato lo scrittore verbanese

Crpiemonte
4 min readJan 1, 2021

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di Marco Travaglini

Il parco letterario dedicato a Nino Chiovini — partigiano, storico e scrittore verbanese — è diventato una realtà. Fortemente voluto dall’Associazione Casa della Resistenza di Verbania-Fondotoce e dal Parco nazionale della Val Grande, è il primo parco letterario del Piemonte e, dal punto di vista geografico, il più a nord d’Italia.

Nino Chiovini in Val Grande

Il progetto fa parte della rete degli attuali 25 parchi letterari promossi e istituiti da Paesaggio Culturale Italiano in collaborazione con la Società Dante Alighieri e si colloca all’interno delle finalità della Carta europea del turismo sostenibile.

L’area wilderness più vasta d’Italia

Tra gli obiettivi del parco figura la valorizzare dei luoghi di ispirazione dell’autore e di altre figure importanti della storia culturale e scientifica del territorio della Val Grande e delle aree limitrofe attraverso la realizzazione di itinerari storico-paesaggistici, la valorizzazione della cultura sociale, antropologica e dei valori di libertà propri di quelle aree montane.

Cronache di terra lepontina

La val Grande è l’area selvaggia più vasta d’Italia, una wilderness a due passi dalla civiltà, stretta tra l’entroterra del lago Maggiore e le alpi Lepontine. Un territorio dove la natura ha lentamente recuperato i suoi spazi tra boschi, corsi d’acqua, resti di una civiltà contadina in un ambiente troppo selvaggio per accogliere una vita stanziale.

I laghi visti dal Monte Faie nel Parco della Val Grande

Una terra segnata dalla storia delle genti che l’hanno attraversata: taglialegna e cacciatori, pastori e carbonai, contrabbandieri e partigiani negli anni della Resistenza. Nei silenzi incontrastati della Val Grande si trovano le tracce che compongono il lungo racconto di una civiltà montanara composta dai luoghi e dalle genti dei paesi che circondano quest’area fra Ossola, Verbano, Val Vigezzo, Valle Intrasca e Cannobina.

Mal di Valgrande
Il parco letterario dedicato a Nino Chiovini

La dedica del parco letterario a Nino Chiovini è perfettamente in linea con questa storia che lo scrittore e partigiano ha narrato nelle sue ricerche etno-antropologiche, storico-geografiche, socio-economiche sulla Valgrande e sull’area del Verbano. I suoi libri contengono spaccati di vita reale, storia e tradizioni capaci di generare un fermento emotivo grazie all’impronta etica e civile, l’abilità nello scrivere, la capacità di intuire e comprendere i fenomeni sociali. Nino (Giovanni) Chiovini, nato ad Arizzano Inferiore (oggi Biganzolo,frazione di Verbania) nel febbraio 1923 e scomparso prematuramente trent’anni fa, nel maggio 1991, ha lasciato un’eredità culturale importantissima.

La Val Grande

I suoi scritti sulla civiltà rurale montana ( “Cronache di terra lepontina”, “A piedi nudi”, “Mal di Valgrande” e “Le ceneri della fatica”, uscito postumo) così come i volumi dedicati alla lotta partigiana (“I giorni della semina”, “Classe IIIa B. Cleonice Tomassetti. Vita e morte” e i due volumi pubblicati postumi “Fuori legge??” e “Piccola storia partigiana”) testimoniano il suo impegno.

Nel parco della Val Grande

Il parco offrirà ai visitatori un cammino fisico e sentimentale, richiamando le parole dell’autore, consentendo ai visitatori di immergersi nella “selvaggia e quasi mitica Valle del Fiume Grande dei nostri predecessori di cinque e più secoli orsono”, in una “originale natura dominata da percettibili grandi silenzi e remoti suoni celati entro smisurati spazi” e nel contempo un cammino storico e culturale nella “Valgrande partigiana e martire in quel periodo testimone di episodi abbietti e di eventi esaltanti, di avvenimenti tanto drammatici da rasentare l’irrealtà” con la guida di un profondo conoscitore di quella terra e della sua storia come Chiovini.

L’area del parco nazionale della Val Grande

Al parco letterario verranno associate molte iniziative “collaterali” come laboratori, attività didattiche, performance artistiche e teatrali, mostre, momenti di socialità. Suggestioni e progetti tesi a far sì che siano i luoghi stessi a comunicare le sensazioni che hanno ispirato l’autore, con il parco letterario a rammentarne il lascito culturale attraverso la valorizzazione dell’ambiente, della storia e delle tradizioni valgrandine.

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