Il regista e lo scrittore: quando Renzo Sicco incontrò l’opera di Luis Sepúlveda
Il Comitato regionale Resistenza e Costituzione organizzò una serata dal titolo Le Rose di Atacama
di Mario Boccchio
Una vita avventurosa e una prosa inimitabile. Luis Sepúlveda è nato in Cile nel 1949 ed è cresciuto insieme a suo nonno, Gerardo Sepúlveda Tapia, un anarchico andaluso che fuggì in America del Sud per evitare una condanna a morte, e a suo zio, anch’egli anarchico, che gli trasmisero la passione per la politica e i libri d’avventura.
Si iscrisse al Partito Socialista e si unì alla guardia personale del presidente Salvador Allende. Nel 1973, a seguito del colpo di Stato militare di Pinochet venne imprigionato e subì anche la tortura: venne liberato sette mesi dopo grazie al lavoro di Amnesty International. Una volta libero riprese la carriera teatrale ispirato dalle sue convinzioni politiche. Questi spettacoli li costarono un secondo arresto e una condanna all’ergastolo che venne successivamente commutata in otto anni d’esilio sempre grazie alle pressioni di Amnesty International.
Nel 1977 lasciò il Cile e fuggì a Buenos Aires ma non trovando l’appoggio che si aspettava - tutti i suoi amici erano morti o erano stati a loro volta arrestati - si recò prima in Paraguay, poi in Ecuador. Qui fonda una compagnia teatrale e partì per una spedizione Unesco per studiare l’impatto della civiltà sugli Indios Shuar. Nel 1978 si unì ai combattimenti in Nicaragua con la brigata internazionale Simón Bolívar. Dopo la vittoria iniziò a lavorare come giornalista e nel ’79 si trasferì in Europa.
Scoprì Greenpeace nel 1982 e decise di restare con uno degli equipaggi delle loro navi fino al 1987. Tornò in Cile nel 1989 - il suo primo romanzo risale proprio a quell’anno, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore - per poi spostarsi in Spagna nel 1996, dove ancora vive.
Lo stile di Luis Sepúlveda è unico e inimitabile. I suoi romanzi spaziano tra tematiche varie, anche molto differenti tra loro, e la narrazione è capace di rispecchiarne lo spirito. L’autore è in grado di essere deciso, audace, rude e rabbioso, ma anche dolce, essenziale, toccante e raffinato, riuscendo sempre a coinvolgere il lettore con le sue parole.
Tra le sue opere più famose troviamo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, il toccante racconto trasportato su pellicola per il cinema italiano da Enzo D’Alò - La gabbianella e il gatto - un film al quale partecipa lo stesso scrittore prestando la sua voce al personaggio del poeta.
Nel 2013 al Circolo dei Lettori di Torino, il Comitato regionale Resistenza e Costituzione, in collaborazione con Assemblea Teatro, organizzò una serata dal titolo Le Rose di Atacama. Cile, a 40 anni dal golpe 11 settembre 1973–11 settembre 2013.
Quarant’anni esatti dopo il golpe di Pinochet che tolse al Cile con la violenza la guida di Salvador Allende per instaurare una dittatura che durò fino al 1990 , il Consiglio regionale volle ricordare proprio quegli avvenimenti.
Lo spettacolo Le Rose di Atacama è tratto dall’omonima opera di Sepúlveda pubblicata nel 2000, racconta storie di persone che lottano per ciò in cui credono. Riduzione scenica e regia di Renzo Sicco, interpreti Mattia Mariani e Silvia Nati, musiche eseguite dal vivo da Daniele Li Bassi.
Lo spettacolo di Assemblea Teatro racconta il Cile, la sua gente, il dramma di una dittatura e la forza di molti piccoli eroi che hanno combattuto quotidianamente la dittatura con tenacia, una resistenza che va narrata e divulgata per mantenere viva la democrazia.
Che cosa accomuna un pirata del Mare del Nord vissuto seicento anni fa, un argentino che decide di salvare i boschi della Patagonia, uno scrittore della Terra del Fuoco che apre la casa a quanti hanno bisogno di un rifugio, un medico della guerriglia salvadoregna con un ospedale da campo nello zaino? Soltanto quella linea sottile che separa gli eroi della Storia da quelli, misconosciuti e quotidiani, i cui nomi rimangono nell’ombra. Ma, poiché «per una legge fantastica della vita la gente che è stata fottuta s’incontra», succede che i loro passi si incrocino nelle pagine di Le rose di Atacama. E se avremo abbastanza coraggio per seguirli, raggiungeremo l’universo infuocato del deserto di Atacama, dove minuscoli fiori rossi spuntano dalla sabbia una volta l’anno per appassire dopo poche ore, per ricordarci che la vita non è altro che una stoica forma di resistenza.