Il Monumento del Lys

Il sentiero della libertà

Dal monumento sul Colle del Lys (To) che ricorda l’eccidio di 24 partigiani, si snoda un piacevole itinerario ad anello che propone squarci di paesaggio e di natura sui sentieri percorsi dai combattenti per la liberazione

Crpiemonte
4 min readMay 1, 2021

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di Pino Riconosciuto

All’indomani del 25 aprile il colle del Lys, posto proprio all’inizio della valle di Susa a segnare con il suo valicoi confini con la valle di Lanzo, si propone come punto di partenza per una camminata all’interno dell’omonimo parco naturale che affianca al piacere della montagna accessibile ai più — siamo intorno ai 1300 metri — l’occasione per visitare luoghi storici e simbolici della guerra partigiana, come il piccolo museo della Resistenza posto sul colle. Su quei sentieri si combatterono molte battaglie della liberazione, testimoniate anche dal monumento che sul Colle ricorda l’eccidio di 24 partigiani al termine della battaglia che li contrappose alle truppe nazifasciste il 2 luglio del 1944. Lì operava la 17° brigata Garibaldi “Felice Cima” che giunse a raggruppare fino a 500 partigiani, protagonisti di molte azioni in bassa valle, fino a Torino.

Carrareccia bivio Portia

L’itinerario ad anello che vi proponiamo, con un limitato dislivello complessivo, si sviluppa su carrarecce e sentieri ben segnati che attraverso i colli Portìa e Lunella riportano al punto di partenza in circa tre ore e mezza. Per i meno allenati è però possibile fermarsi al Portia e tornare indietro, in un tempo complessivo di circa due ore e mezza con un passo medio-lento. Si parte dal piazzale davanti al monumento, una colonna alta quasi 8 metri realizzata dall’architetto torinese Franco Bellanda, imboccando la ampia carrareccia tra i larici, abeti e qualche betulla che con alcuni saliscendi porta in meno di un’ora alla fontana da cui si diparte sulla destra il sentiero lastricato che in una ventina di minuti ci permette di arrivare al Colle della Portìa (1328 m.).

Lunella

Lì è presente una cappella adattata a bivacco dall’Ana ed è possibile fermarsi sul prato attorno per un picnic, ammirando sulla destra della cappella i monti della valle di Lanzo. Il colle, insieme al Lunella, era uno dei valichi (oltre al Lys, molto più sorvegliato dalla bassa valle di Susa) presidiato dalle vedette partigiane e molto utilizzato per andare verso Torino per rifornimenti e azioni di sabotaggio. Sempre dal Portìa è possibile seguire un altro itinerario, più difficoltoso, che attraverso il monte Arpone porta al Santuario della madonna della Bassa (1157 m.) un complesso con una grande chiesa a tre navate e una grande foresteria che, durante la guerra partigiana, divenne punto di appoggio delle formazioni garibaldine durante gli spostamenti. Dal santuario è poi possibile tornare su una ampia carrareccia alla strada asfaltata che porta al colle del Lys.

Portia

Vi proponiamo invece dal Portìa,per chi non volesse tornare direttamente al Lys dalla strada fatta, di seguire il sentiero segnalato di fronte alla cappella che si inerpica sul cocuzzolo di fronte e, deviando verso destra, porta al colle della Lunella, sede dell’omonimo rifugio e di alcune baite (1373m.), proponendoci bei panorami verso la pianura torinese, ma anche verso le alpi. Non mancano scorci sul Monviso. Proprio dal Lunella verso il vicino monte Colombano passarono alcuni gruppi di partigiani che sfuggirono così al rastrellamento che nel ’44 portò all’eccidio. Dalle baite si prende poi una evidente strada sterrata che porta, tenendosi sulla sinistra, alla grande carrareccia che a sinistra porta al bivio del Portìa con fontana e successivamente al piazzale dal Colle del Lys da cui siamo partiti.

E’ un bel percorso che ci fa scoprire angoli di natura interessanti e insieme ci riporta a un tempo in cui, su quei sentieri e in quei boschi, si consumavano quei tragici scontri che avrebbero aperto la strada alla nostra democrazia.

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