La Battaglia di Novi, raffigurata in un quadro di Alexander Kotzebue (1815–1889)

La Battaglia di Novi

La mattina del 15 agosto iniziò lo scontro

Crpiemonte
3 min readAug 13, 2024

--

La Prima campagna d’Italia di Napoleone (1796), provocò nella struttura politica e territoriale della penisola un vero e proprio terremoto: stati secolari scomparvero, antichi confini furono cancellati tra l’entusiasmo dei giacobini che manifestarono la loro gioia innalzando “alberi della Libertà” ed i primi tricolori.

Ma le speranze concepite andarono presto deluse: i “liberatori” tennero una spietata condotta di guerra; alle requisizioni, ai saccheggi si aggiunse il fatto che le autorità politiche e i militari francesi preferirono appoggiarsi alla borghesia moderata, ai proprietari, al patriziato, isolando come estremisti i giacobini. Fu perciò impossibile formulare una politica sociale capace di riscuotere il consenso delle masse.

Il generalissimo Suvorov

I Francesi, a Pozzolo nell’Alessandrino, vicino a Marengo, vennero considerati dei conquistatori e così il motto “libertè, égalitè, fraternitè” fu trasformato dalle popolazioni fraschetane in “i fransèis en carosa e nui a pé”.

Nel 1799 fu organizzata una nuova coalizione contro la Francia; Austriaci e Russi sotto il comando dei generali Melas e Suvarov entrarono il 9 giugno nel Tortonese e si disposero sulla linea Bosco — Pozzolo — Rivalta e sul fronte opposto i Francesi del generale Joubert.

Il generale Joubert

Suvarov pose il suo comando a Pozzolo nel castello; nella Casa comunale si stanziarono gli Austriaci comandati dal generale Karatzhaij, i quali per scaldare il loro rancio bruciarono i documenti dell’archivio comunale; presso la cascina “i Confini” prese alloggio il principe russo Bragathion.

Morte del generale Joubert nella Battaglia di Novi il 28 termidoro, Dupréel e Vivant-Denon, Musée Carnavalet, Parigi

La mattina del 15 agosto iniziò lo scontro tra gli eserciti avversari, al primo assalto fu ferito, presso Basaluzzo, il generale Joubert, trasportato a Novi, morì nel Palazzo Durazzo.

La Battaglia di Novi ebbe esito incerto per lungo tempo; inizialmente la fortuna sembrò arridere ai Francesi, ma dopo lunghe ore di lotta le imponenti forze russe — austriache riuscirono ad avere la meglio, più per gli errori e la mancanza di piani militari dei comandanti transalpini, che per la genialità dei coalizzati.

Carica di ussari francesi

Nelle incursioni successive (25 agosto, 6 settembre vinte dal generale francese Massena) la chiesa e il convento di San Marziano di Pozzolo, furono distrutti a colpi di cannone.

La Battaglia di Novi fu una delle più sanguinose dell’intera campagna, ed ebbe conseguenze importanti: i Francesi furono cacciati dal Piemonte, Genova fu assediata, in tutta l’Italia il dominio dei transalpini sembrò definitivamente crollato. Tuttavia la vittoria degli alleati fu di breve durata: il 14 giugno 1800 Napoleone li sconfisse a Marengo, ma per le genti della Fraschetta, cambiò solo il nome dei “dominatori”.

Mappa dello svolgimento della battaglia di Novi dedicata dal Gen. Jomini all’imperatore Alessandro I

Il particolare interesse storico della Battaglia di Novi richiede un approfondimento al quale si rimanda indicando la seguente bibliografia:

La Battaglia di Novi, di Temistocle Celotti; La Battaglia di Novi di V. A. Trucco; La Battaglia di Novi di Edouard GACHOT Gachot; Gallia contra omnes, di A.F. Trucco

--

--

Crpiemonte
Crpiemonte

Written by Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti.

No responses yet