Un’immagine dalla ricostruzione in costume storico della Battaglia della Bicocca

La fatal Novara

Il 23 marzo 1849 è una data importante per Novara e per l’Italia: è il giorno in cui è stata combattutta la Battaglia della Bicocca

Crpiemonte
3 min readJun 7, 2023

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In città esiste addirittura un corso intitolato proprio XXIII Marzo 1949 e tutti gli anni viene celebrato l’anniversario della battaglia, con un momento di raccoglimento all’ossario della Bicocca e anche una ricostruzione in costume storico degli eventi della giornata.

Ma cosa è successo quel giorno di primavera del 1849? Perchè la Battaglia della Bicocca è così importante per la storia d’Italia?

La Piramide-ossario della Bicocca che commemora la battaglia

Siamo nel 1849, in pieno Risorgimento, quando l’Italia ancora non è una nazione unita: si stanno combattendo le fasi finali della Prima Guerra di Indipendenza e ne occorreranno altre due perchè l’Italia diventi un’unica nazione.

Il maresciallo Josef Radetzky e il suo staff, tra cui il generale Heinrich von Hess, sul campo di battaglia di Novara

L’esercito piemontese di Carlo Alberto di Savoia, guidato dal generale polacco Chrzanowski, aveva subito qualche giorno prima una sonora sconfitta a Mortara da parte dell’esercito austriaco guidato dal maresciallo Radetzky.

Gli scontri a Villa Visconti, durante la battaglia di Novara

Le forze sabaude avevano quindi ripiegato verso Novara, nella zona della Bicocca, dove furono attaccate dagli austriaci il 23 marzo: in netta superiorità numerica, anche grazie a diverse indecisioni ed errori nelle manovre militari da parte dei sabaudi, le forze asburgiche sconfissero l’esercito piemontese.

Scontro alla baionetta tra soldati piemontesi e Grenzer austriaci alla Bicocca

Quella stessa notte il re di Sardegna Carlo Alberto decise di abdicare a favore del figlio Vittorio Emanuele II: la rinuncia al trono avvenne a Palazzo Bellini, in via Negroni, attuale sede della Fondazione Banca Popolare di Novara.

Combattimenti tra Kaiserjäger e soldati piemontesi del 14º reggimento “Pinerolo” alla Bicocca

Vittorio Emanuele II, che qualche anno dopo sarà il primo re d’Italia, il giorno successivo firmò l’armistizio con il maresciallo Radetzky in una cascina di Vignale.

L’incontro tra il nuovo re Vittorio Emanuele II e il maresciallo Josef Radetzky a Vignale il 24 marzo 1849, dopo la fine della battaglia

La sconfitta della Battaglia della Bicocca portò a pesanti conseguenze per i Savoia e per l’intera Italia, che rimase in parte ancora sotto il controllo austriaco per diversi anni: Giosuè Carducci, nella poesia Miramar, citò la città gaudenziana chimandola “la fatal Novara”.

Fonte: “Storia militare del Risorgimento”, Piero Pieri, Torino, Einaudi, 1962

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