Il Puente Negro (foto: Daniela Hernández)

La Paz-Colonia Piamontesa, il paese senza disoccupati che ha eletto sindaco un ex netturbino

Walter Miranda tra le sue priorità ha anche la riparazione dello storico “Puente Negro”

Crpiemonte
4 min readNov 22, 2021

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di Mario Bocchio

Situata ad est del dipartimento di Colonia in Uruguay, Villa La Paz-Colonia Piamontesa è stata fondata da Doroteo García e da un gruppo di coloni valdesi piemontesi il 17 ottobre 1858. Il nome del paese deriva da una storpiatura di Piemontese. Il territorio del futuro paese venne diviso in 36 isolati e venne assegnato ai coloni. Attualmente conta 700 abitanti nell’area urbana e altri 2.500 che risiedono nella zona di spiagge sul Río de la Plata e nella zona rurale.

La Chiesa Valdese

Nelle recenti elezioni comunali ha primeggiato il Partido Nacional (PN) con 520 voti, davanti al Partido Colorado (PC) con 142 voti e al Frente Amplio (FA) con 133 voti. È diventato sindaco Walter Miranda, 59 anni, considerato un outsider della politica, di professione netturbino.

Il sindaco Walter Miranda (al centro, foto Facebook)

“Non ho una storia politica. Sono un lavoratore - ha detto Miranda - Stavo lavorando e sono arrivate persone del PN, mi hanno chiesto se volevo candidarmi a sindaco. Ci ho pensato e ho detto di sì”. Miranda conosce però i dettagli di cosa c’è da fare per il paese soprattutto nel rifacimento e nella manutenzione delle opere pubbliche, essendo un dipendente municipale. La mancanza di lavoro non è un problema, infatti La Paz ha un tasso di disoccupazione molto basso tra i suoi abitanti. Solo 36 persone di questa città si sono iscritte al programma Opportunità di lavoro , una sorta di nostra lista di collocamento. Il paese può contare su fabbriche, fattorie e segherie. Le persone si spostano e trovano lavoro. Anche persone dall’estero vengono a lavorare qui. C’è sempre lavoro. Ci sono anche diversi camionisti che operano nei trasferimenti di semi per le cooperative della zona. Nella piccola città di origine piemontese ci sono cinque opere che sono state dichiarate Monumenti Storici Nazionali. Sono la prima casa costruita nel paese, nel 1859; il Molino de Agua Bonjour, costruito nel 1877; la prima Chiesa Evangelica Valdese d’America, consacrata nel 1893; Puerto Concordia, la Fábrica de Aguardientes costruita nel 1887, che distillava il mais per produrre alcol; la Cappella di Santa Croce e il Seminario Cattolico, e il Puente Negro, inaugurato nel 1902.

La piazza principale con il monumento ai fondatori della città

Il caratteristico ponte collega le due sponde del Rio Rosario in un punto in cui il corso d’acqua è largo circa 40 metri. È stata la prima opera del genere ad essere realizzata in Uruguay: la struttura, interamente in acciaio, prodotta in Nord America, è lunga circa 60 metri e poggia su enormi piloni di granito. Fu un’opera d’avanguardia per l’epoca, e permise di unire le città di Colonia del Sacramento e Montevideo.

Zona residenziale aLa Paz-Colonia Piamontesa

Il recupero di questa infrastruttura è la sfida principale per il sindaco Miranda: a causa delle ripetute alluvioni, del passare del tempo e dell’incuria, il ponte si è infatti deteriorato fino ad essere interdetto al traffico.“C’è un’apposita commissione che ci sta lavorando, sarebbe una cosa molto importante che il Puente Negro fosse almeno riaperto alle moto e alle biciclette, proprio per inserirlo come attrattiva turistica. Abbellito con faretti, panchine e vasi di fiori” ha spiegato Miranda.

“Il Puente Negro va pensato nella logica del pastore Daniel Armand Ugon e del consiglio comunale. Con quel ponte, e prima con quello di legno, Colonia non rimase isolata, né educativamente né religiosamente. Se Armando Ugon ha costruito una città dove non c’era e le ha dato il lusso di intitolarla alla sua religione, quel ponticello, dove non c’era una strada nazionale, era un’altra conquista. Non va dimenticato che in queste colonie i grandi progetti sono nati dalle comunità stesse”. Così ha sottolineato lo scrittore Omar Moreira.

Fonte: “La Diaria”

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