Le tragiche immagini dell’incendio al molino Cordero di Fossano

La strage del Molino Cordero, per non dimenticare

Morire di lavoro, vittime di una guerra non dichiarata

Crpiemonte
3 min readJul 6, 2020

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a cura di Mario Bocchio

“Per dodici anni tra via Torino e via Paglieri lo scheletro del Molino Cordero ha ricordato a tutti i fossanesi una vicenda drammatica, l’esplosione del silo dell’ex fabbrica il 16 luglio 2007 in cui morirono cinque persone: Valerio Anchino, Marino Barale, Antonio Cavicchioli, Massimiliano Manuello e Mario Ricca”. Poi sono iniziate le operazioni di demolizione. Nel 2020, “al posto dei resti anneriti del mulino industriale c’è un nuovo supermercato”. Ritroviamo la notizia su un articolo pubblicato su La Stampa, edizione di Cuneo.

Per non dimenticare quella tragedia

Il 16 luglio del 2007 era una giornata calda e afosa a Fossano, non lontano da Cuneo, in Piemonte. Il Molino Cordero è uno degli stabilimenti storici della cittadina: dal 1950 l’impianto, a gestione familiare, si occupa di macinare e immagazzinare cereali e farine in grandi quantità, dando lavoro a 24 dipendenti. Un impianto che lavora a pieno ritmo da ormai decenni interi, permettendo buoni guadagni ai proprietari, in questo caso la famiglia Cordero, che dava il nome all’intero stabilimento.

Il fuoco devasta il molino

Si parlò a lungo di guadagni fatti anche grazie alla contrazione dei diritti dei lavoratori o, come in questo caso, grazie ai tagli alle misure di sicurezza dei lavoratori stessi. Un’ altra tragedia colpì duramente il Piemonte pochi mesi dopo, a dicembre, fu quella della Thyssenkrupp, della quale si è ampiamente parlato in passato, evento che mise in qualche modo in ombra quanto accaduto al Molino Cordero nel giugno precedente.
Nel Molino Cordero mancavano alcune misure di sicurezza nel processo di trasporto della farina dalle autocisterne ai magazzini. La pressione dell’aria e della farina, infatti, può rivelarsi fortemente instabile e provocare persino esplosioni.

Le macerie fumanti

Quel 16 luglio del 2007, come dicevamo, faceva molto caldo e il clima era molto secco. Le condizioni migliori per favorire un incidente come quello che poi avvenne alle 14.30: un’esplosione coinvolse infatti uno dei silos della farina, uccidendo Mario Ricca, 45 anni e padre di due bambini. Poco dopo, tuttavia, quando i dipendenti e gli abitanti della zona non si erano ancora resi conto di quanto fosse accaduto, esplode anche una cisterna poco distante: le fiamme raggiungono altri quattro opera di età compresa tra i 38 e i 52 anni.

L’alta colonna di fumo

Le ustioni riportate sono gravissime e moriranno tutti nelle settimane successive, tra il 27 luglio e il 2 agosto. Un evento che segnò in maniera tragica la comunità di Fossano. Il mulino, in seguito, chiuse, lasciando quindi i lavoratori superstiti senza un impiego.

Si è eppane conclusa la disgrazia

Il processo si concluse con la condanna del proprietario del mulino, Aldo Cordero, a 8 anni di carcere, poi ridotti in Cassazione a 5, che saranno infine anche meno grazie al rito abbreviato. Una sentenza che è arrivata solo nel 2018, a undici anni da quel terribile incidente.

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