Ossa di morto o ossa da mordere

La tradizione delle Òss ëd Mòrt (Ossa di Morto)

Risale alla notte dei tempi l’usanza di preparare dei dolci particolari in occasione della commemorazione dei defunti

Crpiemonte
3 min readNov 2, 2020

--

a cura di Mario Bocchio

Secondo la tradizione, questi dolci non sono destinati ai viventi, ma dovrebbero essere lasciati sulla tavola della sala da pranzo a disposizione di parenti e amici passati a miglior vita, che nella notte tra l’1 e il 2 novembre ritornano dall’oltretomba per far visita a coloro che sono rimasti sulla terra.
Questi dolcetti - come sottolineato da Manuela Vetrano in un articolo pubblicato su La civetta di Torino - sono presenti con nomi simili in tutta Italia, dal Nord al Sud: il Pan dei Morti in Lombardia, le Fave dei Morti in Emilia Romagna, il Torrone dei Morti in Campania… e sono solo alcuni allegri esempi! Gli ingredienti con cui si realizzano sono davvero semplici e si trovano facilmente nelle nostre dispense: farina, zucchero, uova, nocciole, mandorle, frutta candita.

Cartolina intestata Viganotti e inviata alla ditta Carpano (quella del vermouth!) di Torino nel 1940

Ovviamente anche il Piemonte possiede il suo dolcetto novembrino: le Ossa da Mordere, dette anche Ossa di Morto, Òss ëd Mòrt in dialetto. Si tratta di tipici biscotti da credenza, che si possono conservare senza preoccuparsi che vadano subito a male. Sono duri e croccanti e la loro forma è irregolare.
Nascono nel 1869 in corso Mazzini a Borgomanero, in provincia di Novara, dove si trovava l’offelleria di mastro Viganotti (cos’è un’offelleria? Il termine un po’ desueto deriva dal latino offa, focaccia. In parole povere, l’offelleria è la pasticceria). Il pasticcere ideò nel suo laboratorio non solo le Ossa da Mordere, ma anche i più famosi Brutti ma Buoni. Grazie a queste delizie vinse un diploma di onoreficenza e una medaglia d’oro a inizio 1900 a Parigi.

Scatola di latta della pasticceria Viganotti, 1900

L’offelleria Viganotti fu rilevata dopo vari anni dalla famiglia Lissoni e dal 1951 a questa subentrò la famiglia Savoini, attuale proprietaria. La pasticceria oggi si è trasferita in via Maioni, ma continua a portare avanti le antiche ricette di mastro Viganotti, tanto da essere stata premiata come Eccellenza Artigiana dalla Regione Piemonte e come Azienda Centenaria dalla Camera di Commercio di Torino. E ora… lavatevi le mani e rimboccatevi le maniche per preparare le vostre Ossa di Morto!

INGREDIENTI

250g di farina e 400g di zucchero
2 albumi
100g di nocciole e 100g di mandorle

Ossa da Mordere (Òss ëd Mòrt), dolcini di Novara

PREPARAZIONE

Mescolate insieme farina, zucchero e albume d’uovo fino ad ottenere un composto compatto.
Unite al composto le nocciole e le mandorle intere, continuando a lavorare il tutto.
Arrotolate la pasta sul tavolo e dividetela in tanti pezzi di forme diverse.
Disponeteli su una leccarda imburrata e infarinata.
Metteteli in forno già caldo a 180° per 20 minuti circa. Tirateli fuori, fateli raffreddare e metteteli sulla tavola, pronti per essere sgranocchiati dai vostri defunti (e anche dai più golosi tra i vostri parenti vivi)!

--

--

Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti.