L’abbazia di Santa Giustina e il miracolo di Liutprando
Come altre antiche fondazioni religiose, anche l’Abbazia santa Giustina di Sezzadio è avvolta nel fascino della leggenda e pone interrogativi che gli studiosi hanno cercato di risolvere
di Cristiano Bussola
Si dice che la costruzione fosse stata voluta nel 722 da Liutprando, come scrisse Jacopo da Acqui nella “Sua cronaca” riprendendo fonti orali tramandate secondo cui il Re Longobardo, cavalcando nella pianura alessandrina, assistette ad un miracolo: la pisside contenente le reliquie di santa Giustina, da lui posata su un albero, si mise a saltellare di ramo in ramo convincendolo che Dio gli mandasse il segnale di fondare nel luogo un edificio sacro dedicato alla santa.
Qualcosa di vero potrebbe esserci riguardo la costruzione avvenuta nel VIII secolo poiché in quel territorio i Longobardi, temendo l’avanzata dei Franchi, tenevano il controllo attivando fondazioni monastiche. Inoltre nella cripta si trovano elementi architettonici del periodo.
Certo è che la chiesa, come la vediamo ora, fortunatamente rimasta integra dopo la distruzione degli edifici dei monaci e le devastazioni napoleoniche è da datare negli anni 30 del 1000.
Lo attesta l’epigrafe, sul pavimento musivo della cripta, col nome del marchese Oberto, morto nel 1047, che si autodefinisce “Reparator et ornator” facendolo pensare solo come restauratore di una chiesa preesistente.
Il documento è importante poiché avvalora la tradizione ed anche costituisce una singolare testimonianza non come il più comune cartaceo, bensì scolpita nella pietra, quindi duratura e non soggetta a deterioramento.
Santa Giustina rappresenta una delle più importanti costruzioni sacre del Piemonte per la bellezza architettonica, la massiccia severa facciata medievale addolcita dal caldo cromatismo dei mattoni uniti all’arenaria.
Sulle pareti rimangono antichi affreschi da quello, ancora un po’ elementare ma colmo di pathos del “Giudizio universale” a quelli più raffinati e colti, gotico-cortesi, della “Passione”, “Resurrezione” e “Ascensione” di geniale e anonimo artista.