“L’Abbazia di Vezzolano e i cinque profeti mancanti”
L’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano, situata tra boschi e i prati del comune astigiano di Albugnano è uno dei più importanti monumenti religiosi del Piemonte
di Cristiano Bussola
Esercita grande fascino non solo come splendido esempio di unione tra romanico e gotico ma anche per alcune “stranezze” che pongono interrogativi. La curiosità rivolta ad una delle fasce con i bassorilievi del pontile che rappresentano solo trentacinque profeti (mentre secondo il vangelo di san Matteo, dovrebbero essere quaranta), viene soddisfatta dagli studiosi concordi nel pensare che il fregio fosse più ampio e appartenuto ad un Jubè di una chiesa maggiore poi qui trasferito. Da notare che i cinque profeti mancanti però sono dipinti e affrescati sui pilastri laterali.
Tradizione vuole che la chiesa sia stata commissionata da Carlo Magno, in realtà documenti certi la assegnano al 1095. La suggestiva leggenda nasce dall’identificazione del re dei Franchi nell’affresco ”Confronto dei tre vivi e i tre morti” in cui si racconta la macabra visione di Carlo Magno mentre cacciava nei boschi che volle esaudire un voto per espiare i peccati. Si vuole ancora riconoscere Carlo Magno nel polittico ”Vergine, santi e donatore” sull’altare maggiore, dove il committente è addobbato di manto decorato a gigli di Francia. In realtà si tratta di Carlo VIII donatore, come ex voto, della bella terracotta policroma forse anch’essa appartenente ad un’altra chiesa, poi trasportata a Vezzolano.
Ancora non si attenua la ricerca degli anonimi artisti, capomastri, scultori, scalpellini, pittori e frescanti che qui hanno lavorato ma è proprio il mistero che li avvolge ad alimentare il fascino dell’Abbazia.