L’automobile e Torino
Il Museo dell’Automobile una istituzione in armonia con il ruolo del capoluogo del Piemonte nell’automotive
(prima parte)
di Alessandro Bruno
Torino, già dagli albori della storia dell’automobile è stata sempre considerata la capitale dell’automotive italiano ed uno dei maggiori centri mondiali. Tanto è vero che spesso venne paragonata a Detroit, la città statunitense del Michigan, sede delle principali case automobilistiche nordamericane e del North American International Auto Show.
Dopo Peugeot e Vauxhall, la Fiat (Fabbrica italiana automobili Torino) è stata la terza casa automobilistica più antica del mondo essendo stata fondata l’11 luglio 1899.
Nel 1904 vi erano in Italia nove società produttrici di auto ma, nel 1907, diventarono già una settantina che producevano investimenti per quasi 100 milioni di lire. Di queste aziende, una ventina si trovavano ai piedi della Mole, contro le 15 a Milano. Inoltre Vincenzo Lancia, abbandonata la Fiat, fonda l’omonima azienda nel 1906.
La Fiat è poi diventata nella seconda parte del ventesimo secolo il più importante gruppo industriale e finanziario d’Italia. Tra le case produttrici di automobili è stata al primo posto in Europa ed al terzo a livello internazionale oltre ad essere stata la più importante holding italiana.
Questo nel contesto del grande sviluppo industriale di Torino che, perso il ruolo di capitale politica pochi anni dopo l’unità d’Italia, divenne capitale dell’industria italiana.
Per questo motivo a Torino abbiamo avuto il Salone internazionale dell’automobile che è stata la maggiore esposizione nel suo genere in Italia e tra le principali al mondo. La prima edizione si tenne nell’aprile del 1900 e si chiamava Mostra di Automobili e si svolgeva al Valentino, nella Palazzina delle Belle Arti. L’ultima edizione, la sessantottesima, si tenne negli spazi espositivi del Lingotto dal 10 al 18 giugno 2000. Poi tra le polemiche abortì quella che doveva essere la sessantanovesima edizione nel 2002.
Quest’anno, dopo 40 anni, anche Automotoretrò, il grande salone dedicato al motorismo storico non si è svolto più a Torino: la 40esima edizione, insieme alla tredicesima di Automotoracing, non si è tenuta, come da tradizione al Lingotto, ma è stata ospitata alla Fiera di Parma.
A Torino rimane, come retaggio della sua gloriosa storia, il Museo Nazionale dell’Automobile attualmente intitolato all’ avvocato Giovanni Agnelli.
Il Mauto nasce nel 1933 con una prima esposizione di vetture storiche ideata da Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia. Un museo, quindi, tra i più antichi di questa tipologia e che venne concepito nella sua organicità da Carlo Biscaretti di Ruffia, il quale raccolse anche la collezione iniziale. Per la sua realizzazione e per trovare una sede adeguata, l‘aristocratico torinese nato nel 1879, si è battuto per gran parte della sua vita.
Attualmente la sede del prestigioso museo, che venne appositamente edificata in base al progetto dell’architetto torinese Amedeo Albertini, si trova nei pressi del Parco del Valentino, a poche decine di metri dal Po, in corso Unità d’Italia 40.
L’inaugurazione si tenne il 3 novembre 1960 e il Mauto venne intitolato a Biscaretti di Ruffia, scomparso l’anno prima. La collezione all’epoca vantava già 106 vetture (delle quali ben 86 effetto di donazione) di 50 marchi diversi, 26 telai, 20 motori, 15 velocipedi e diverse motociclette ed altri modelli che avevano origine in un arco di tempo che va dal 1898 al 1954.
(continua)