La festa della Baìo di Sampeyre

Le antiche feste tradizionali delle Alpi italiane

La Baìo di Sampeyre si svolge ogni cinque anni nel periodo di Carnevale

Crpiemonte
4 min readFeb 8, 2021

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ricerca di Mario Bocchio

Intorno all’anno mille, anche le vallate alpine, così come altre aree geografiche dell’Europa occidentale, conobbero la piaga delle scorribande operate delle orde saracene provenienti dalla Provenza: questo fu per i montanari un periodo di tremende vessazioni, tanto che, quando una alleanza di Signori si prefisse di scacciare gli invasori, la gente locale insorse organizzandosi in milizie popolari.

Immagine storica della Baìo (archivio Alfredo Philip)

I sampeyresi, in Valle Varaita nel Cuneese, imparano fin da piccoli, ascoltando i racconti dei nonni, che la festa della Baìo ricorda proprio quegli eventi così lontani, che vanno a perdersi nella notte dei tempi. Gli studiosi locali, impegnati in un lavoro di ricostruzione storica reso difficile dalla scarsità dei documenti scritti, stanno a poco a poco evidenziando altri aspetti della Baìo.

Immagini della festa (foto Comune di Sampeyre)
Le musiche tradizionali occitane (foto Carlo Rosso)

La festa, infatti, subì profondamente le influenze che ebbero su di lei momenti storici particolarmente significativi che la arricchirono di nuove valenze senza peraltro stravolgerne il significato centrale: per i sampeyresi, infatti, a dispetto della “guerra” che ne sta alla radice, la Baìo è prima di tutto una straordinaria festa di armonia e di riappacificazione ed è per questo che se la sentono così preziosa. La Baìo di Sampeyre si svolge ogni cinque anni nel periodo di Carnevale, è una delle più importanti e antiche feste tradizionali delle Alpi italiane.

Il fascino del carnevale alpino

Le Baìe del Comune di Sampeyre sono ben quattro: in passato erano più numerose, ma alcune sono ormai definitivamente scomparse (si pensi, ad esempio, a quelle di Becetto e Sant’Anna). Attualmente, oltre a quella del capoluogo (“Piasso”), ci sono i cortei di Rore (Roure), Calchesio (Chucheis) e Villar (Vilà).

Ancora un fotogramma della Baìo (foto Carlo Rosso)

La prima domenica, la Baìo di Calchesio fa visita a quella di Sampeyre (con il solenne incontro degli Abà, capi indiscussi della festa, che incrociano le spade in segno di saluto), la seconda domenica convergono nel capoluogo tutte le quattro Baìe. Il giovedì grasso è giorno di processi: le Baie, infatti giudicano il proprio tesoriere accusato di furto ai danni della comunità: la sentenza emessa nei confronti dell’accusato non è la medesima in tutte e quattro le località. Per tradizione, al corteo partecipano solo gli uomini di ogni borgata, esibendosi con i costumi tessuti dalle donne del borgo e interpretando anche i ruoli femminili.

I Morù

I costumi sono confezionati seguendo regole molto severe perchè devono identificare in modo preciso il personaggio a cui appartengono: cavalieri, ussari, mori, tamburini.

I Cavaliè (foto Enrico Ruggeri)
Il solenne incontro degli Abà

Nella Baìo di Sampeyre il momento di comunicazione più intenso tra pubblico e interpreti è il ballo. La Val Varaita è infatti considerata, con la Vermenagna, il più importante centro del mantenimento e della riscoperta delle tradizioni occitane.

Lì si sono conservati molti balli tradizionali e gran parte del folklore musicale; così, al suono dei violini, delle fisarmoniche, degli organetti e dei clarinetti, i festanti si esibiscono nella courento, nella gigo, nella courento di custiole, nella countradansa, nella tresso, nella bureo d’San Martin, nella bureo vieìo, nel mulinet e in una quantità di altre danze.

Bibliografia: “Ghironda”, il sito internet delle Valli Occitane del Piemonte Sud Occidentale; Comune di Sampeyre; Associazione “Espaci Occitan”

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