Augusta Bagiennorum, i resti del teatro romano

Le rovine romane di Augusta Bagiennorum

Tappa obbligata per gli amanti dell’archeologia

Crpiemonte
5 min readAug 24, 2022

--

di Mario Bocchio

Bene Vagienna è in provincia di Cuneo. Lì vicino c’è Augusta Bagiennorum, un sito che era un’antica città romana risalente all’ultimo quarto del I secolo a.C. (secondo l’insegna nel sito), probabilmente contemporanea ad Augusta Taurinorum (Torino) e Augusta Praetoria (Aosta). Solo alcuni stuzzicanti frammenti di Augusta Bagiennorum sono visibili nei terreni agricoli circostanti. Oggi il sito fa parte della Riserva Naturale Augusta Bagiennorum.

Veduta aerea (Google Maps) di Augusta Bagiennorum con Cardo e Decumanus

I primi abitanti sarebbero stati probabilmente veterani di Augusto e la città prende il nome da lui. Prima dei Romani il territorio era occupato dai Bagienni, antico popolo ligure che abitava in quello che oggi è il Piemonte sudoccidentale. I Bagienni danno il nome all’odierno comune di Bene Vagienna. Furono conquistati dai Romani intorno alla metà del III secolo a.C., entrando a far parte della Repubblica Romana.

Panorami da e verso Augusta Bagiennorum: si può ammirare anche il Monviso

L’impianto della città segue lo schema urbano standard della città romana. Il decumanus maximus (la strada principale orientata da est a ovest) corre effettivamente da sud-ovest a nord-est qui. Il cardo (la strada principale orientata da nord a sud) corre da sud-est a nord-ovest.

La Cappella di San Pietro ad Augusta Bagiennorum

Il sito fu scoperto da Giuseppe Assandria e Giovanni Vacchetta. Assandria nacque a Bene Vagienna, e Vacchetta a Cuneo.

Le rovine della basilica cristiana

All’inizio del secolo scorso i due facoltosi storici si dedicarono alla ricerca di Augusta Bagiennorum , luogo più volte citato da scrittori latini, primi fra tutti Plinio il Vecchio . I loro studi furono condotti tra il 1892 e il 1908 con metodi archeologici dell’epoca. I due, con la loro grande ricchezza personale, potevano pagare dei braccianti, reclutati nella zona di Podio e Roncaglia, per scavare dove intuitivamente credevano si trovassero i resti del sito romano.

Le rovine dell’anfiteatro

Le esplorazioni del sottosuolo sono state effettuate in periodi di maggese, quando non avrebbero causato danni alle colture. I lotti, infatti, venivano affittati in autunno, scavati nei mesi successivi e livellati nuovamente in primavera per restituire i terreni stessi ai proprietari per un nuovo raccolto.

Vedute della parte scoperta del foro e dell’Hospitalia di Augusta Bagiennorum con il Monviso sullo sfondo

Le parti più visibili di Augusta Bagiennorum sono l’anfiteatro e il teatro. Le fondamenta di circa la metà dell’anfiteatro sono in evidenza. Il teatro è stato ricostruito in parte per avere un’idea delle dimensioni e di come ci si sarebbe sentiti ad aver assistito a uno spettacolo. Il teatro ha due porte ricostruite chiamate hospitalia, i passaggi per l’accesso degli attori al palcoscenico.

I limiti della città erano segnati da torri situate agli angoli e alle porte di ingresso, mentre la cinta muraria doveva essere costituita da un semplice fossato (vallum) su tre lati, essendo il quarto, a sud-est, già difeso dal ripido pendio verso il torrente Mondalavia. Il Foro aveva portici con botteghe dalle pareti intonacate sui due lati lunghi; su uno dei lati corti sorgeva una basilica civile a tre navate, mentre su quello opposto si apriva un secondo spazio porticato sui tre lati dominato da un tempio su alto podio e ha permesso di riconoscere più fasi costruttive tra il I e il IV secolo. Davanti al tempio è stato rinvenuto un altare, ancora in ciottoli e malta, e resti di sepolture a inumazione di epoca altomedioevale, successive all’abbandono.

Il teatro di Augusta Bagiennorum

A sud-est del Foro sono presenti un teatro con annesso quadriportico, al cui centro sono i resti di un basamento templare: sul podio fu edificata una piccola basilica paleocristiana con tre absidi.

Fuori dalla città si trovava un anfiteatro, non ancora scavato: una parziale indagine ha permesso di riconoscere il muro perimetrale esterno, muri radiali, avancorpi ad U con tracce di scale che dovevano salire ai piani superiori, e un corridoio voltato che portava direttamente all’arena.

Una panoramica del sito

Oltre l’attuale strada comunale per Roncaglia si conservano resti di una possibile struttura produttiva, costituita da più ambienti affacciati su una corte centrale, pavimentati in cocciopesto e canalette e scarichi di fornace. Emergono dal terreno anche le strutture dell’antico acquedotto, a cui si addossa una chiesetta campestre, e di un monumento funerario quadrangolare.

Augusta Bagiennorum è una delle poche rovine romane in Piemonte che si trovano così allo scoperto. La sua storia è raccontata nel Museo archeologico nel centro storico del paese di Bene Vagienna.

Fonti: Augusta Bagiennorum; Riserva Naturale di Benevagienna; Città di Bene Vagienna; Augusta Bagiennorum, la “nobile” città romana dei liguri Bagienni

--

--

Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti.