L’impatto dell’intelligenza artificiale nella nostra vita
Il dibattito sul tema ha toccato anche l’Università di Torino con un simposio al Campus Einaudi
di Alessandro Bruno
(seconda parte)
L’interesse del Parlamento europeo a varare la prima legge al mondo di regolamentazione dell’intelligenza artificiale dipende oltre che dalle straordinarie opportunità di sviluppo in tutti i campi della produzione, dell’economia e della società, anche dai rischi potenziali da evitare derivanti da questo straordinario salto tecnologico. Quindi il proposito dei legislatori europei è anche se non soprattutto quello di poter garantire la sicurezza dei cittadini europei di godere degli immensi vantaggi che i singoli e la società nel suo complesso potranno avere da una oculata applicazione dell’intelligenza artificiale in tutti i campi delle attività umane.
Il 14 giugno 2023 l’Assemblea legislativa europea ha approvato la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio volta a disciplinare l’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence Act) la cui approvazione definitiva è attesa a fine anno. Il Parlamento ha anche espresso un voto per vietare una eventuale categorizzazione biometrica che si fondasse su caratteristiche sensibili — tipo la sessualità percepita, il genere, la razza o l’etnia e il riconoscimento delle emozioni — nelle scuole, nei luoghi di lavoro, alla frontiera e da parte delle forze di polizia.
Il fenomeno principale che ha portato al centro del dibattito le problematiche dell’intelligenza artificiale è ChatGPT, uno strumento di intelligenza artificiale conversazionale o, anche, come si legge su “Fastweb Plus”, uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale (o Natural Language Processing) potente e versatile che utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.
ChatGPT è considerato un Chat bot, cioè un software realizzato per simulare una conversazione con una persona umana. Sistema che si basa sull’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico (machine learning) sviluppato dal laboratorio di ricerca OpenAi. La sigla GPT significa Generative Pre-trained Transformer, vale a dire “trasformatore generativo pre-addestrato”.
Viene spiegato sul sito del Parlamento europeo, dove si illustrano gli obiettivi della azione regolatoria europea, che tutti i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio dovranno essere valutati prima di essere messi sul mercato e durante tutto il loro ciclo di vita. L’Ia (intelligenza artificiale) generativa, come ChatGPT, dovrà rispettare particolari requisiti di trasparenza e, quindi: rivelare che il contenuto è stato generato da un’intelligenza artificiale; progettare il modello in modo da impedire la generazione di contenuti illegali; pubblicare riepiloghi dei dati utilizzati con i diritti d’autore.
Comunque il contributo che ci si aspetta da queste nuove tecnologie è stato ben evidenziato nel simposio del 21 ottobre sull’intelligenza artificiale al Campus Einaudi. Tra i settori che più beneficeranno dell’Ia c’è quello della medicina e delle biotecnologie. Il professor Tullio Genova, associato di Fisiologia presso l’Università di Torino, ha parlato di “prospettive futuristiche entusiasmanti. L’accelerazione che si avrà nel processo di scoperta e sviluppo di nuovi prodotti biologici”, avrà come risultato la “progettazione mirata di farmaci, enzimi e altre molecole biologiche, rendendo possibile la creazione di terapie più efficaci e sicure per una vasta gamma di malattie come il cancro, le malattie neurodegenerative e le patologie cardiovascolari. In futuro, grazie alle capacità di analisi e correlazione di enormi quantità di dati, sarà possibile prevedere l’insorgenza di molte patologie prima che si manifestino”. La possibilità di diagnosi più tempestive e accurate consentirà di intraprendere trattamenti mirati e personalizzati per ogni individuo. Mentre i chirurghi potranno essere supportati con informazioni in tempo reale nel corso degli interventi chirurgici, la telemedicina potrà progredire sensibilmente e vi saranno miglioramenti nella prevenzione e gestione delle malattie croniche. Un campo quello medico particolarmente delicato dove “la trasparenza dell’algoritmo, la privacy dei dati e la responsabilità delle decisioni sono questioni cruciali che richiedono attenzione per garantire un utilizzo responsabile e fiducioso dell’Ia”.
Bibliografia: sito del Parlamento europeo, Il Sole 24 Ore, Perunaltracittà.org, La Repubblica, Altalex.
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