
Lo scrittore degli italiani di Argentina
Era uno degli scrittori più importanti dell’Argentina contemporanea
di Mario Bocchio
Se n’è andato due anni fa. Era nato in Italia e aveva raggiunto il Sudamerica solo all’età di 12 anni, quando la sua famiglia aveva lasciato Intra e il Piemonte per raggiungere l’Argentina. Con la scomparsa Antonio Dal Masetto, classe 1938 - come ha fatto notare Stefano Zurlo su “Il Giornale” - la letteratura argentina ha perso una voce ascoltata che aveva saputo raccontare in una lingua, lo spagnolo, imparata da adolescente, i drammi legati all’emigrazione italiana.

In particolare con la trilogia che si apre con “Oscuramente forte è la vita” e si chiude con “Appuntamento sul Lago Maggiore”.

Dal Masetto ha sempre mantenuto un’immagine di bohemien letterario; scriveva, rigorosamente a matita, nei bar del quartiere del Bajo a Buenos Aires. “Lo scrittore - spiegava - è una spia che gira per il mondo cercando di rubare dappertutto roba con la quale alimentarsi”. Da giovane aveva lavorato come imbianchino, gelataio, venditore ambulante, impiegato pubblico e giornalista.