Lo spirito risorgimentale di Filippo Mellana, politico bohémien e gaffeur
A sua perenne memoria sono stati intitolati un monumento e una via ma viene ricordato anche per l’aspetto un po’ trascurato e bohemien oltre che per il linguaggio arguto
di Cristiano Bussola
Filippo Mellana, nato a Casale Monferrato nel 1810, fu uno dei grandi sostenitori delle idee risorgimentali, sostenute nel Congresso Agrario del 1847, insieme a Giovanni Lanza, suo coetaneo anch’egli casalese, all’insegna di” Viva l’Italia unita”.
Nel 1848 fu eletto deputato di Casale, poi confermato per ben 11 legislature. Si parlò di una sua appartenenza ad una militanza Mazziniana anche se non esistono documenti certi ma solo uno scritto del 1853 in cui Mazzini lo propose come Ministro di un governo futuro.
Schierato all’estrema sinistra, fu molto battagliero costringendo il governo e il Re al Proclama di Moncalieri, dopo la sconfitta di Novara.
Si interessò particolarmente ai rapporti Stato-Chiesa dibattendo sulla legge Siccardi proponendo la chiusura dei conventi e degli ordini preposti all’insegnamento; inoltre nel 1860 votò contro la cessione alla Francia di Nizza e Savoia.
Il suo interesse per la città natale, di cui fu sindaco, si dimostrò già da giovane scrivendo sul giornale locale “Il Carroccio”. Si occupò delle difese contro gli Austriaci, sollecitò la costruzione delle ferrovie Valenza-Casale-Vercelli e Mortara-Casale-Asti; contribuì alla costruzione del canale Lanza per l’irrigazione dell’agro casalese e all’apertura del primo Istituto Tecnico italiano.
Nel 1856 favorì la sistemazione di piazza Castello abbattendo le mura e i rivellini della fortezza (ora rimpianti da molti casalesi).
A sua perenne memoria sono stati intitolati un monumento e una via ma viene ricordato anche per l’aspetto un po’ trascurato e bohemien oltre che per il linguaggio arguto, spesso scorretto e per le varie gaffe durante gli interventi parlamentari. I colleghi, imbarazzati, sorridevano bonariamente divertiti dalle sue uscite verbali.
