Montagnaterapia, un aiuto alla cura delle malattie del corpo e della mente
Le montagne piemontesi utili anche per superare i traumi psicologici della pandemia
di Pino Riconosciuto
Quando nel 1984, in Francia, a Charleville-Mezier, un infermiere del locale centro ospedaliero decise di portare un gruppo di malati psichici a vedere i ghiacciai in alta montagna, sicuramente non immaginava di aprire una strada terapeutica che da allora si sarebbe diffusa un po’ ovunque, non solo in Europa. Si chiama montagnaterapia, è ormai una vera e propria disciplina sempre più praticata per curare molte malattie del corpo e della mente. Il Piemonte, con le sue splendide montagne, non poteva non essere tra le prime regioni italiane a svilupparla.
Ornella Giordana, segretaria del Club alpino italiano per il Piemonte, è la referente nazionale Cai per la montagnaterapia, Nella nostra regione una ventina di sezioni del Cai sono impegnate in diversi progetti, spesso in collaborazione con Asl e associazioni che si occupano di malati: “Imparando a camminare, a scalare, ad avere cura della montagna, impariamo ad aver cura di noi stessi e degli altri. E’ questa la grande potenza della natura”, ci spiega Giordana. Poche parole per evidenziare quel rapporto profondo, essenziale, che si sviluppa in tutti noi quando camminiamo in un ambiente naturale, immersi nel silenzio, nei profumi e nei rumori che gli agenti atmosferici e gli animali ci propongono, istante dopo istante. Un rapporto che dal mondo esterno si trasferisce dentro di noi e ci aiuta a sentire e apprezzare in modo diverso il nostro corpo e le sue manifestazioni.
“Andare in montagna ci riporta immediatamente alle regole: penso al salutare chi si incontra, all’aiutare chi è in difficoltà, al camminare con altre persone, condividendo stanchezza e piacere dell’essere nella natura. Una esperienza che ci allontana dall’isolamento e ci ripropone alla relazione con gli altri. Mente e corpo si ritrovano e trovano insieme un nuovo senso. E’ una terapia naturale che fa stare meglio chiunque, non solo chi presenta patologie nella relazione con gli altri e con se stesso”. Non sono solo i malati psichici a trarre vantaggi dall’escursionismo montano. La montagnaterapia è indicata nella riabilitazione di molte disabilità, dei malati oncologici, dei trapiantati, dei cardiopatici. Nei diabetici — per i quali ogni anno viene organizzato il diab3king — la pratica del sentiero porta a un migliore utilizzo del glucosio e un ritardo di alcune patologie collegate; anche nella cura delle dipendenze, droga, alcool, gioco d’azzardo, la camminata terapeutica ha una forte utilità. “Il movimento ci fa riacquistare consapevolezza del nostro corpo e dei segnali che ci manda”, aggiunge Giordana. “Il gruppo in escursione diventa una occasione per confrontarsi con i propri limiti, accettare e condividere paure ed emozioni, imparare a costruire relazioni e a rispondere insieme agli altri alle sfide che la montagna, come la vita, ci propone. Riapre una finestra sulla vita di relazione a chi nella dipendenza spesso l’ha di fatto spenta”.
E poi c’è la nuova frontiera aperta con la pandemia: a fianco ai problemi sanitari ed economici che il Covid-19 ciha regalato, sono arrivati gli scompensi psicologici, le depressioni, il senso di smarrimento che il lockdown e questa nuova condizione di vita ha portato nelle nostre case e nelle nostre menti. L’escursionismo, soprattutto in gruppo mantenendo le regole del distanziamento, può rappresentare una strada importante per recuperare socialità, una nuova consapevolezza individuale, insomma quel senso della vita che la pandemia ha stravolto e messo in discussione. “In questi mesi noi non siamo stati fermi: abbiamo elaborato progetti ambiziosi, continuato nello studio del territorio e nella manutenzione dei sentieri, preparato momenti di confronto e di formazione per chi si vuole avvicinare alla montagnaterapia”, conclude Giordana. “Noi ci siamo, con le nostre sezioni e le nostre forze a disposizione di associazioni, Asl, cooperative impegnate nella cura della salute fisica e psichica”.
Chi è interessato ad approfondire il tema può consultare la pagina web https://lamontagnacheaiuta.caitorino.it/#, che propone anche alcuni itinerari percorribili con facilità, e il gruppo Facebook del Cai Torino: montagnaterapia — la montagna che aiuta.
*si ringrazia il Cai Piemonte e la rivista del Cai Montagne360