Le mutilazioni genitali femminili, una violazione dei diritti umani ancora in uso

Oggi si celebra la “Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili”

La mutilazione genitale femminile è una chiara violazione dei diritti umani fondamentali, che causa danni permanenti alla salute fisica e mentale di donne e ragazze

Crpiemonte
2 min readFeb 6, 2025

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Oggi si celebra la “Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili”.

La mutilazione genitale femminile è una chiara violazione dei diritti umani fondamentali, che causa danni permanenti alla salute fisica e mentale di donne e ragazze.

Consiste nell’asportazione parziale o totale degli organi genitali esterni. Tali interventi manipolativi, eseguiti da pochi giorni dopo la nascita fino all’età dell’adolescenza, non rientrano in un discorso terapeutico ma in una cultura ancestrale tramandata da millenni. Ancora oggi si praticano nonostante alcun testo sacro indichi tale pratica come necessaria.

Ad esserne coinvolte sono perlopiù ragazze provenienti dall’Egitto e, in misura minore, originarie del Senegal, Nigeria, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Etiopia, Sudan e Guinea.

In Italia, complici i massicci flussi immigratori, si stima che siano oltre quattro milioni le ragazze che rischiano di subire questo atto di violenza di genere.

Anche nei Pesi africani vengono attuate campagne di sensibilizzazione contro questo fenomeno

Il nostro Paese ha sottoscritto la “Risoluzione per la messa al bando universale delle Mgf” adottata dall’Assemblea della Nazioni Unite nel 2012 e la ratifica di numerose convenzioni internazionali ed europee. Inoltre, nel 2006, la legge italiana n. 7 ha introdotto una regolamentazione speciale al fine di “prevenire, contrastare e reprimere le pratiche di Mgf quali violazioni dei diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute delle donne e delle bambine”.

Da molti anni anche in Piemonte sono stati fatti percorsi formativi al personale socio-sanitario e dal 2021, presso il CeMuSS - Centro multidisciplinare salute sessuale - di Torino, è attivo un ambulatorio per la prevenzione e il contrasto di queste pratiche, che opera in stretto contatto con associazioni, mediatori culturali, avvocati e centri d’ascolto.

Le mutilazioni genitali femminili sono radicate nelle stesse inuguaglianze di genere e in complesse norme sociali che limitano la partecipazione e la leadership delle donne e impediscono il loro accesso all’istruzione e al lavoro. Questa discriminazione compromette l’intera società e abbiamo bisogno di un’azione urgente da parte di tutti per porle fine.

Uomini e ragazzi, fratelli, padri, operatori sanitari, insegnanti e capi tradizionali possono essere dei potenti alleati per contrastare e porre fine a questo flagello.

Anche le istituzioni, in occasione della “Giornata Internazionale di Tolleranza Zero contro la Mutilazione Genitale Femminile” si impegnano per essere da traino per un cambiamento sociale e una collaborazione forte per porre fine a questo fenomeno una volta per tutte.

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