Omaggio filatelico a Olivetti e alla sua Lettera 22
I francobolli sono stati stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in trecentomila esemplari
di Marco Travaglini
Le Poste Italiane il 15 dicembre hanno emesso due francobolli dedicati ad Adriano Olivetti nel sessantesimo della scomparsa, e alla mitica “Lettera 22”, la macchina per scrivere portatile progettata e realizzata settant’anni fa. Entrambi i valori bollati appartengono alla serie tematica dedicata alle “eccellenze del sistema produttivo ed economico” e riportano la tariffa B pari a 1,10€ per ciascun francobollo.
I francobolli, stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in trecentomila esemplari in rotocalcografia e su carta autoadesiva, riproducono un particolare di uno dei manifesti pubblicitari d’epoca realizzato nel 1953 dal designer statunitense Paul Rand, raffigurante la celebre macchina per scrivere e un ritratto fotografico di Adriano Olivetti. Adriano Olivetti nacque a Ivrea l’11 aprile 1901 e morì il 27 febbraio 1960 su un treno partito da Milano e diretto verso la Svizzera.
Colto da un malore, i medici ne certificarono la morte nel piccolo borgo elvetico di Aigle. Adriano Olivetti fu una delle figure più straordinarie del ‘900. Industriale innovatore, autore di importanti riflessioni politiche e sociali, organizzatore culturale e propugnatore di una riforma della società dal basso attraverso il modello organizzativo delle comunità, ha lasciato una traccia indelebile nella storia del nostro Paese.
La Lettera 22, macchina da scrivere portatile che rivoluzionò il modo di scrivere e divenne la preferita dei più grandi giornalisti italiani, venne messa in produzione nel 1950 nello stabilimento canavesano di Aglié . Pregi della Lettera 22 erano la leggerezza (tre chili di peso) e la maneggevolezza ma anche le caratteristiche tecniche la resero unica, amatissima fino al putno di diventare un’icona, un oggetto di culto.
Progettata da Giuseppe Beccio e disegnata da Marcello Nizzoli ebbe un posto di assoluto rilievo nelle produzioni dell’azienda di Ivrea, rappresentando al meglio l’estetica olivettiana. Raccolse consensi e premi che le fruttarono il Compasso d’Oro nel 1954 e la segnalazione come miglior prodotto di design del secolo secondo l’Illinois Institute of Technology nel 1959. ll museo del Design Italiano alla Triennale di Milano ne custodisce ben 6 modelli in tre collezioni diverse compresa quella permanente ed è esposta nella collezione permanente di design al MoMA di New York.