Il satellite europeo “Euclid”

Partita la missione Euclid

L’Italia e Torino protagonisti nella missione spaziale che vuole misurare la materia e l’energia oscura

Crpiemonte
3 min readJul 18, 2023

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di Alessandro Bruno

(Prima parte)

Il primo luglio è partita da Cape Canaveral, in Florida, la missione per trasportare nello spazio Euclid, il telescopio dell’Agenzia spaziale europea (Esa) in gran parte realizzato a Torino.

Compito del satellite osservatorio, pesante 2 tonnellate e lungo circa 6 metri, è quello di studiare la distribuzione della materia e della energia oscura per comprendere il perché dell’espansione continua dell’Universo.

Il nome deriva da quello del sommo matematico greco e padre della geometria, Euclide, vissuto tra il III e IV secolo a.C.. Il lancio, rinviato più volte, anche a causa del conflitto in Ucraina ed ai ritardi nella realizzazione del vettore europeo Ariane 6, si è svolto regolarmente. È stato un vettore privato, alla fine, a consentire il lancio utilizzando un missile Falcon 9 realizzato dalla azienda californiana Space X, Space Exploration Technologies Corporation, di Elon Musk.

Una avventura scientifica partita oltre 10 anni fa e che per noi ha due tappe fondamentali: nel 2012 quando l’Esa incarica della missione il Consorzio Euclid, composto da oltre 1500 ricercatori tra fisici, astrofisici e cosmologi sparsi in 300 laboratori nel mondo; nel 2013 quando l’Esa sceglie lo stabilimento di Torino di Thales Alenia Space (Tas) per la realizzazione del satellite, mentre per il modulo di integrazione del carico utile viene selezionata Airbus Defence and Space con il suo stabilimento di Tolosa.

La realizzazione del satellite a Torino

Tas è quindi il prime contractor del satellite della missione Euclid ed ha anche la responsabilità del modulo di servizio. La società di corso Marche deve guidare un team industriale costituito da non meno di 80 aziende ad altissima specializzazione con 140 subappaltatori provenienti da 21 paesi europei. Tra queste Airbus che fornisce il telescopio, Leonardo responsabile di importanti equipaggiamenti ed una serie di piccole e medie imprese ad altissima qualificazione.

Il carico utile e elemento essenziale della missione è il Ground Segment scientifico (Sgs) che è costituito principalmente da un telescopio che ospita due strumenti ottici.

Il Visible Instrument (Vis) e lo Spettrofotometro del vicino infrarosso (Nisp) che compongono il cuore dell’ottica del telescopio. In questo modo si potrà raccogliere la luce di corpi celesti lontani ed elaborarla in tandem Vis e Nisp. Il primo strumento misura le forme delle galassie attraverso un complesso di sensori a oltre 600 megapixel. Il Nisp, riporta delle misure spettroscopiche delle galassie dividendo la luce in singole lunghezze d’onda che, attraverso un complesso meccanismo, permetterà di stimare la distanza di queste galassie. La combinazione dei dati dovrebbe consentire di determinare il tasso di accrescimento delle strutture delle galassie e misurare la materia e l’energia oscura. Una indagine tridimensionale dell’Universo per verificare se i dati coincidono con quelli elaborati applicando la Teoria della relatività generale di Einstein.

Nei 6 anni di durata la missione realizzerà una mappa dell’universo fino alla distanza di 10 miliardi di anni luce, potendo così raccontare come, negli ultimi tre quarti della sua storia, si è espansa ed evoluta la sua struttura. Questo perché gli scienziati pensano che l’universo, invece di rallentare la sua espansione a causa della forza di gravità, si sta espandendo ad un ritmo accelerato.

Il satellite verrà posizionato in un particolare punto nello spazio che si trova ad un milione e mezzo di chilometri dal nostro pianeta. Una posizione ben oltre il raggio determinato dall’orbita della Luna e che venne calcolata dal matematico torinese Giuseppe Luigi Lagrange: il punto L2 del sistema Sole-Terra, considerato particolarmente favorevole per le osservazioni nello spazio profondo.

In quella posizione il satellite si troverà ad operare a temperature per lavorare nell’infrarosso, tra i meno 170 e i meno 200 gradi centigradi.

Bibliografia: siti istituzionali Esa, Asi, Inaf Torino, Leonardo e Thales Alenia Space, Wikipedia.

Si ringrazia l’Ufficio stampa di Thales Alenia Space Italia.

-continua-

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