Pinot Gallizio,una personalità fortemente creativa e variamente complessa
Artista capace di passioni rapide e violente, fu interprete della pittura industriale: rotoli dipinti in estrema libertà
di Mario Bocchio
Pinot Gallizio, nato ad Alba nel 1902, morì nel 1964: è stato pittore, chimico, farmacista, consigliere comunale, amante dell’archeologia, ma soprattutto elemento catalizzatore di esperienze artistiche nella cultura europea degli anni Cinquanta e Sessanta.
Per meglio comprenderlo è emblematica l’esposizione “Pinot Gallizio - Il pittore e la città nomade” , che ha voluto rendere omaggio all’artista albese sia illustrando parte della sua grande produzione artistica, sia cercando di tracciare un ritratto completo della sua personalità fortemente creativa e variamente complessa. Le molteplici fasi della sua ispirazione sono visibili con una selezione di opere pittoriche, scelte tra quelle più significative prodotte durante i suoi dieci anni di attività. Il percorso espositivo è cronologico, e si sviluppa a partire dai primi quadri, definiti dallo stesso Gallizio “esperimenti”, fino ad arrivare alle opere più mature, caratterizzate da tecniche più elaborate, dove la pittura acquista una connotazione fortemente materica. Gallizio fu una personalità poliedrica nei suoi molteplici aspetti di cultore appassionato della ricerca, artistica e di pensiero.
Ebbe un ruolo fondamentale nel nel Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista che ad Alba realizzò nel 1956 il “I° Congresso mondiale degli artisti liberi , e militò nell’Internazionale Situazionista che insieme a Jorn, Debord, Simondo, Constant ed altri fondò nel 1957 a Cosio d’Arroscia.
Parte della sua sensibilità artistica fu ispirata dall’ attenzione che rivolse, durante tutta la vita, alla difesa dei diritti civili dei più deboli, come la comunità di nomadi di Alba.
Il 29 settembre 1955 il danese Asger Jom e Pinot Gallizio fondano ad Alba il Laboratorio Sperimentale del Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista, “officina” e luogo d’incontro, abitazione comune e centro propulsore di provocazioni culturali e politiche.
La pittura industriale (rotoli dipinti in estrema libertà, con colore “sparato” sulla tela , “frustato”, esposto all’azione di pioggia, sole e vento), la “Caverna dell’Antimateria” (ambiente pittorico visivo, olfattivo e musicale), la “pittura in collisione” (copertura totale di quadri altrui), i cicli “La Gibigianna”, la “Storia di Ipotenusa”, “Le notti di cristallo”, i quadri-scultura rigorosamente neri, diventano le tappe di un percorso logico ma ogni volta spiazzante che ha trasformato Gallizio in un artista di portata mondiale.