Ricordi dalle Universiadi invernali di Sestriere 1966
Facciamo un viaggio indietro nel tempo attraverso oltre 60 anni di storia delle Universiadi. Siamo in Piemonte, a Sestriere, Claviere e Torino per le Universiadi invernali del 1966
di Mario Bocchio
L’Unviersiade invernale del 1966 aveva un grosso ruolo da interpretare, dopo il grande successo di Špindlerův Mlýn di due anni prima in Cescoslovacchia, ma le alte aspettative difficilmente potevano impedire all’Italia di organizzare un incontro di livello mondiale.
Le città del nord Italia di Sestriere, Claviere e Torino avevano solo un anno per prepararsi a ospitare i quarti Giochi Universitari Mondiali Invernali, ma furono all’altezza della situazione, organizzando un evento di qualità senza eguali per l’epoca.
L’Unviersiade del Sestriere ha avuto la meglio sui tre Giochi precedenti sotto diversi aspetti ma soprattutto in termini di partecipazione, attirando un totale di 430 atleti provenienti da 30 paesi. L’Universiade del 1966 fu gestita come una macchina ben oliata dal CUSI (Associazione Sportiva Universitaria Italiana), dal comitato organizzatore locale, dalle autorità militari, nonché dalle autorità civiche e sportive. Sestriere è stata la sede dello sci alpino, Claviere del salto con gli sci e dello sci di fondo, e Torino dell’hockey su ghiaccio e del pattinaggio artistico.
La Francia ha dominato lo sci alpino, con nientemeno che il leggendario Bob Wollek che ha fatto suoi la discesa libera maschile, lo slalom gigante e la combinata nordica, assicurandosi anche l’argento nel superG. Wollek avrebbe continuato a gareggiare alle Universiadi di Innsbruck del 1968 prima che la sua carriera sciistica fosse interrotta da un infortunio in vista dei Giochi Olimpici.
Alla fine cambiò marcia ed ebbe una carriera ancora più di successo come pilota di auto da corsa. “Brilliant Bob” morì tragicamente all’età di 57 anni nel 2001 in un incidente stradale.
A condividere le luci della ribalta con Wollek a Sestriere è stata Annie Famose, che è salita sul podio nello slalom gigante femminile e nel superG, aggiungendo un argento nella combinata nordica dopo la sua doppietta a Špindlerův Mlýn. L’hockey su ghiaccio si rivelò un grande successo al suo ritorno alle Universiadi (l’ultima volta in programma a Villars, in Svizzera, nel 1962), attirando 151 giocatori provenienti da nove nazioni in uno stadio costruito appositamente per i Giochi. I sovietici fecero meglio dell’argento di Villars, battendo in finale la Romania. La Cecoslovacchia, che vinse il torneo del 1962, finì terza.
Giunse il momento della cerimonia di chiusura, il Sestriere non solo riuscì a sostenere lo slancio dei Špindlerův Mlýn, ma alzò l’asticella per Innsbruck 1968, la sede successiva prescelta.
Luigi Gui, ministro italiano dell’Istruzione, affermò: “Risultati a parte, da questo grande evento italiano deve scaturire una calda amicizia tra gli studenti universitari di tutto il mondo, come preludio a una più fertile comprensione di ideali più elevati”.
Rimane iconica l’immagine di un concorrente dello sci alpino delle Universiadi invernali di Sestriere 1966 mentre osserva con sicurezza la scena della competizione nelle Alpi occidentali italiane. Parte del comprensorio sciistico della Vialattea, Sestriere ha ospitato numerose competizioni importanti, tra cui anche le Olimpiadi.
Fonti: archivio storico de “La Stampa” e Sito ufficiale della Federazione Internazionale di Sport Universitari