Romagnano Sesia, la Crocifissione

Romagnano Sesia si trasforma in Gerusalemme

La storica Passione commuove e incanta dal 1729

4 min readApr 17, 2025

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di Mario Bocchio

A Romagnano Sesia, in provincia di Novara, ogni due anni il tempo si ferma per dare spazio a un evento che unisce spiritualità, arte, tradizione e identità locale: la Passione. Una rappresentazione sacra che affonda le sue radici nel lontano 1729 e che continua, ancora oggi, a coinvolgere un’intera comunità e a richiamare migliaia di spettatori da tutta Italia e anche dall’estero.

La Passione di Cristo messa in scena a Romagnano Sesia non è solo una rappresentazione religiosa, ma un vero e proprio rito collettivo, tramandato di generazione in generazione. La prima edizione documentata risale al XVIII secolo, quando la Confraternita del Santo Enterro decise di portare in scena, tra le vie del paese, gli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo, in una forma teatrale popolare accessibile a tutti.

Ricostruzione negli anni passati della via verso il Calvario

Da allora, la rappresentazione si è svolta con cadenza biennale (con rare eccezioni, dovute a guerre o emergenze sanitarie), mantenendo viva la memoria storica e spirituale della comunità.

Durante i quattro giorni della manifestazione — solitamente coincidenti con il Venerdì Santo e i giorni precedenti — Romagnano Sesia si trasforma letteralmente in una piccola Gerusalemme. Le sue strade, piazze e cortili diventano il palcoscenico per 15 quadri viventi che ricostruiscono con fedeltà evangelica episodi chiave della Passione: dall’ingresso a Gerusalemme, all’Ultima Cena, fino alla Crocifissione e alla deposizione del Cristo Morto.

Oltre 350 attori non professionisti, tutti residenti o legati al paese, indossano abiti storici realizzati a mano e si muovono tra scenografie curate nei minimi dettagli. La recitazione è intensa, sentita, frutto di mesi di prove e preparazione. Le emozioni trasmesse, tanto dagli interpreti quanto dal pubblico, sono autentiche e profonde.

Gesù è flagellato

A differenza di molte sacre rappresentazioni moderne, la Passione di Romagnano mantiene un forte legame con la devozione popolare. Non si tratta solo di uno spettacolo, ma di un momento di condivisione spirituale, di raccoglimento e di riflessione sulla sofferenza, sul sacrificio e sulla speranza.

Il momento più toccante è senza dubbio la processione del Cristo Morto, che attraversa il paese in un silenzio carico di significato. La figura di Cristo, sorretta da soldati romani e seguita da Maria e dai discepoli, diventa simbolo universale di dolore e redenzione.

Se è vero che la Passione nasce come rito religioso, è altrettanto vero che oggi rappresenta anche un importante evento culturale e sociale. L’organizzazione è affidata al “Comitato Pro Venerdì Santo”, che lavora a stretto contatto con il Comune, la Parrocchia e decine di volontari. Anche il Consiglio regionale del Piemonte sostiene l’iniziativa. La preparazione coinvolge tutto il tessuto cittadino: dai bambini agli anziani, dalle sarte agli artigiani, dai tecnici luci ai narratori.

Numerose sono anche le collaborazioni con istituti scolastici, associazioni culturali e gruppi teatrali, che arricchiscono l’iniziativa con incontri, mostre, laboratori e visite guidate.

Davanti a Pilato

Per la sua unicità e per l’alto valore storico-artistico, la Passione di Romagnano Sesia è candidata a diventare Patrimonio immateriale dell’UNESCO, seguendo l’esempio di analoghe tradizioni europee come quella di Oberammergau in Germania. L’obiettivo è quello di tutelare e promuovere un’eredità che va ben oltre i confini del borgo.

Gesù è deposto dalla croce

Ogni edizione della Passione è diversa, ma tutte hanno un elemento in comune: la capacità di emozionare, di far riflettere e di creare un senso di appartenenza profondo. A Romagnano Sesia, la storia di Cristo non è soltanto raccontata: è vissuta, collettivamente, con un’intensità che lascia il segno. In un mondo sempre più veloce e frammentato, questa manifestazione rappresenta un raro momento di pausa, di comunità e di memoria condivisa.

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