
“Sarajevo Rewind. 2014 >1914”
Il film del torinese Eric Gobetti e di Simone Malavolti sull’evento che diede origine al “secolo breve”
di Marco Travaglini
Il 28 giugno 1914 a Sarajevo due colpi di pistola misero fine alla Belle Époque dando origine al “secolo breve”, il secolo delle guerre mondiali, dei conflitti di massa, dei regimi totalitari, delle grandi ideologie e delle immani tragedie. Gavrilo Princip e Franz Ferdinand sono i protagonisti di questo frammento di storia.

Trascorsi oltre cento anni dall’attentato che nei libri di storia è indicato come il casus belli che dette inizio alla prima Guerra Mondiale, un documentario degli storici Eric Gobetti e Simone Malavolti ci porta alla scoperta di luoghi, testimonianze,tracce storiche e biografiche dei due protagonisti:l’attentatore Gavrilo Princip e l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono austro-ungarico.

Eric Gobetti, torinese classe 1973, è uno storico free-lance, esperto della Jugoslavia del Novecento. Collaboratore dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Rai Storia, è tra i massimi esperti sulla storia jugoslava,tema sul quale ha pubblicato numerosi e importanti lavori come, tra gli altri, “Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia” (Laterza 2013) e il diario-reportage “Nema problema! Jugoslavie, 10 anni di viaggi” (Miraggi 2011).

Recentemente, come regista, ha realizzato il documentario storico: “Partizani. La Resistenza italiana in Montenegro”.“Sarajevo Rewind. 2014>1914” è un film importante, tenacemente pensato e voluto dai due storici che ne hanno firmato soggetto e regia, ottenendo l’indispensabile aiuto di tanti attraverso il crowdfunding e il supporto tecnico dell’ Istituto Alcide Cervi. Le strade percorse da Eric e Simone sono le stesse scelte da Gavrilo Princip e Francesco Ferdinando d’Asburgo, rispettivamente da Belgrado e da Vienna, per raggiungere Sarajevo dove all’altezza del ponte Latino, all’incrocio con una strada posta sulla riva destra del fiume Miljacka, s’incrociarono i loro destini.

Il film propone la riedizione dei due viaggi attraverso confini e storie dell’Europa di oggi, in un dialogo costante tra passato e presente, fra le chiacchiere dei bar e le interviste agli storici, mentre emergono conflitti identitari, memorie contrastanti, il difficile rapporto — quando mai attuale — fra nazioni, nazionalismi e realtà politiche sovra e pluri-nazionali.

Un intreccio inquietante se lo si legge affiancando tutto con la cronaca dell’oggi, mentre i Balcani sono tornati ad essere una delle rotte dei migranti e Sarajevo ne ospita a migliaia, accampati un pò ovunque.

“Sarajevo Rewind. 2014>1914” fa riflettere con la sua originalità ben documentata su cosa rimane, cent’anni dopo, di quel mondo e come sono rimasti nella memoria questi due protagonisti della storia del Novecento.

Una moderna lezione di storia in video, come racconta Eric Gobetti: “Da una parte abbiamo una realtà balcanica che è molto più “balcanizzata” oggi di allora. Nel senso della marginalizzazione, del ritardo e dell’esclusione sia politica che economica, dal resto dell’Europa. Belgrado era una grande capitale in espansione; da Sarajevo si andava in giornata in ogni parte dell’Impero”. “ Oggi sono luoghi a parte,soprattutto nell’immaginario del resto d’Europa”, racconta lo storico torinese. “Dall’altro lato abbiamo un’Unione Europea che sembra afflitta dagli stessi problemi dell’Impero Austro-Ungarico: mancanza di democrazia, se non apparente; scarso rispetto dei popoli e delle nazioni, che infatti genera successi elettorali dei partiti nazionalisti; elefantiasi burocratica e sistema economico troppo ingessato. Insomma, gli ingredienti per un parallelo ci sono tutti, poi certo, c’è anche tanta differenza: è passato un secolo ma per molti versi pare un millennio!”.