Altorilievo di battaglia romana

Torino, la battaglia che di fatto incoronò Costantino

Fu combattuta nel 312 tra l’imperatore romano Costantino il Grande e le truppe del suo rivale Massenzio

Crpiemonte
4 min readJul 26, 2022

--

di Mario Bocchio

La battaglia di Torino fu combattuta nel 312 tra l’imperatore romano Costantino il Grande e le truppe del suo rivale Massenzio. Costantino vinse la battaglia, mostrando un primo esempio dell’abilità tattica che avrebbe caratterizzato la sua successiva carriera militare. La campagna si concluse con la sua più celebre vittoria a Ponte Milvio subito fuori Roma.

Costantino

Sebbene fossero cognati, i rapporti tra Costantino e Massenzio divennero prima problematici e poi tesi. Entrambi gli imperatori originariamente raggiunsero il potere incostituzionalmente, attraverso l’acclamazione delle loro truppe; tuttavia, Costantino era stato riconosciuto legittimo all’interno del sistema tetrarchico e Massenzio no.

L’Impero era stato diviso fra due Augusti (gli imperatori) e due Cesari (i loro vice, ovvero i due successori), ma alla morte dei quattro tetrarchi la lotta per il potere aveva investito proprio Massenzio e Costantino, entrambi acclamati Augusti dalle rispettive legioni.

Massenzio

Ciò permise a Costantino, quando finalmente si mosse contro Massenzio, di fingere di essere un legittimo imperatore e non un ribelle usurpatore. Costantino mosse la sua avanzata dalla sua parte dell’Impero Romano - la Britannia e la Gallia - e attraversò le Alpi con meno di 40.000 veterani dalla via del Passo del Moncenisio. Massenzio, in risposta, si fortificò a Roma, facendo affidamento sull’ingente dispiegamento militare che aveva in Italia.

Costantino incontrò la prima resistenza alla sua invasione nella città di Segusium (Susa), a capo della quale c’era il pretorio Ruricio Pompeiano. Ordinò ai suoi uomini di incendiare le porte e di scalare le mura. La città capitolò con facilità, ordinò ai suoi militi di non saccheggiarla e avanzò nell’Italia settentrionale.

In Hoc Signo Vinces

Risalì l’antica via Cozia, transitando ai piedi del Monte Pirchiriano - dove sorge la Sacra di San Michele - e del Musinè, che secondo la leggenda fu il luogo della famosa apparizione in cielo del simbolo cristiano che Costantino fece poi applicare sulle insegne delle legioni. “In hoc signo vinces”, resta il fatto che Costantino si convertì al Cristianesimo.

Si trovò ben presto davanti a lui la città di Augusta Taurinorum (Torino), Costantino incontrò l’ esercito massenziano che comprendeva in primo luogo una forza di cavalleria pesantemente corazzata, chiamata clibanarii o cataphractarii nelle fonti antiche. I catafratti di Massenzio furono schierati per la battaglia in una formazione a cuneo profondo.

Il Monte Musinè

In risposta, Costantino allargò la sua linea di battaglia, consentendo alla cavalleria nemica di procedere nel mezzo della sua schiera. Mentre il suo esercito aggirava quello avversario, la cavalleria più corazzata e mobile di Costantino effettuò ripetute cariche sui fianchi esposti dei cavalieri corazzati massenziani.

La cavalleria di Costantino era dotata di mazze con punta di ferro, armi ideali per affrontare nemici pesantemente corazzati. Alcuni cavalieri massenziani vennero disarcionati, mentre molti altri risultarono inabili o vennero uccisi dai colpi dei bastoni. Costantino fece avanzare i fanti contro le truppe di Massenzio che erano sopravvissute, uccidendo i militi mentre fuggivano.

Gli storici sono sempre più concordi nell’individuare il luogo della battaglia nell’attuale corso Francia, nell’area di confine tra Collegno e Grugliasco.

I torinesi si rifiutarono di dare rifugio alle forze di Massenzio in ritirata e chiusero le porte della città. Secondo fonti storiche dell’epoca, la popolazione di Augusta Taurinorum applaudì le truppe di Costantino mentre massacravano i soldati di Massenzio intrappolati contro le mura della città.

Lo scontro di Ponte Milvio

Dopo il fatto d’arme, Costantino entrò in città tra le acclamazioni del suo popolo. Altre città della pianura del Nord Italia gli inviarono ambasciate di congratulazioni per la sua vittoria.

La battaglia di Torino aprì l’Italia a Costantino. Si trasferì a Milano, dove fu accolto con i cancelli aperti. Restò lì sino alla metà dell’estate del 312 prima di trasferirsi.

Dopo aver messo in rotta una forza di cavalleria nemica accampata vicino a Brescia, vinse lo scontro di Verona, dove fu ucciso il generale più anziano di Massenzio, Ruricius Pompeiano, lo stesso che comandava a Susa. Dopo aver vinto la resistenza di Massenzio nell’Italia settentrionale, Costantino marciò su Roma, dove sconfisse e uccise Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio.

Fonti: Timothy Barnes, Il Nuovo Impero di Diocleziano e Costantino; Noel Lenski, Il Regno di Costantino

--

--

Crpiemonte
Crpiemonte

Written by Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti.

No responses yet