“Torino violenta” e quei film polizieschi italiani anni ’70
Morto il regista Carlo Ausino, che nei giorni precedenti l’uscita del film, incollò i manifesti pubblicitari per le vie della città
di Mario Bocchio
All’età di 82 anni è morto a Torino il regista e direttore della fotografia, Carlo Ausino. Ad annunciare la notizia è stata la famiglia: “Con profondo dolore la notizia che non avremmo mai voluto dare, Carlo Ausino è mancato nella sua Torino che tanto ha amato e rappresentato nelle sue produzioni cinematografiche. Il suo senso dell’umorismo, la sua simpatia ci ha regalato tanti sorrisi. Vogliamo ricordarlo così”. L’uomo è noto al pubblico per la direzione del film poliziesco Torino violenta.
I film polizieschi italiani degli anni ’70 sono stati uno dei generi cinematografici più apprezzati e copiati nel mondo, nato nel 1968 con Banditi a Milano, un film di Carlo Lizzani, che ne ha inaugurato il filone. Il cinema dell’epoca è pieno di film polizieschi meritevoli, tanto è che tra gli anni ’70 e i primi ’80 del Novecento è stata addirittura coniata l’espressione poliziesco all’italiana o meglio ancora “poliziottesco”, per identificare tutte quelle pellicole che rientrano nel genere.
Delinquenti francesi e mafiosi nostrani irretiscono modelle e studentesse, le drogano, le violentano, poi, ricattandole con foto scottanti, le avviano alla prostituzione. Contro l’infame traffico combattono il commissario Ugo Moretti (interpretato da George Hilton) e un misterioso “giustiziere” notturno dalla pistola infallibile, le cui “esecuzioni” provocano una sanguinosa lotta tra il clan dei francesi e i mafiosi. In realtà, Moretti e il “giustiziere” sono la stessa persona. Quando si vedrà scoperto da un collega, il commissario tenterà di eliminare il pericoloso testimone, ma sarà lui, invece, ad essere colpito a morte. Questa la trama di Torino violenta, film datato 1977. Costato appena 60 milioni di lire, incassò venti volte tanto, circa 1 miliardo e 300 milioni di lire dell’epoca.
Venne interamente girato a Torino. Il cinema dove avviene la rapina con omicidio della scena iniziale del film è l’Ideal di corso san Martino (nei pressi di piazza Statuto).
L’inseguimento in motocicletta dell’agente Danieli (Emmanuel Cannarsa) a uno degli assassini delle due giovanissime prostitute di 17 anni si svolge al parco del Valentino e si conclude in piazza Cavour, in mezzo ai monticelli erbosi denominati nel loro complesso giardini Cavour. Gli studi della radio che compare in una breve scena, erano quelli di Radio Gemini One siti in corso Francia. Altra scena cult è l’inseguimento in versione “americna” della famosa Giulia della Polizia da corso Grosseto al Valentino.
Il regista Carlo Ausino e l’amico Cannarsa si prodigarono in prima persona, nei giorni precedenti l’uscita del film, ad incollare i manifesti pubblicitari per le vie della città.