Torino vista da Cavoretto

Un eremo sopra Torino

Da Parco Europa all’Eremo dei Camaldolesi. Un itinerario tra boschi e orti privati nella collina torinese

Crpiemonte
3 min readApr 6, 2022

--

di Pino Riconosciuto

Sfruttando questo primo scampolo di primavera, ancora lontano dalle calde arie di giugno, possiamo cimentarci in un itinerario vario e interessante sulla collina torinese: quello che dal Parco Europa porta a Pecetto, all’ Eremo dei Camaldolesi. Circa due ore e mezzo di passeggiata tra pezzi di asfalto e di sterrato con un dislivello di circa 400 metri in mezzo a fitti boschi e villette riservate, con panorami sulla città e incontri con specie vegetali atipiche nel nostro territorio.

Si parte da corso Moncalieri, a Torino, da dove imbocchiamo strada di Villa Zanetti passando tra giardini privati fino a scorgere le mura del cimitero di Cavoretto, proprio sopra il paese collinare. Dopo il tornante si abbandona la strada asfaltata per una sterrata che si inoltra nel Parco Europa. Si va verso l’alto - la terrazza in cima al parco - perdendosi tra i vialetti e ammirando le specie vegetali esotiche, prime tra tutte le palme, gli ulivi, i lecci. Piante non usuali ai nostri climi, che si sono adattate anche per la buona. Dal parco, precisamente dal parcheggio, si scende in Cavoretto.

Il Parco Europa

Il paese per la sua favorevole posizione, ben esposto tra le Valli Sappone e Pattonera, fu abitato fin dall’antichità. Nel 1114 i signori di Cavoretto si videro riconosciuto il feudo dai vescovi e dai conti di Torino. Per alcuni anni ebbero, grazie alla posizione del castello, un ruolo importante nel traffico delle merci nella zona sottostante del Po, anche per il ruolo militare che potevano giocare nei confronti del torinese e dell’astigiano. Solo nel 1374, con la crescita di Moncalieri, il borgo perse la sua autonomia per entrare sotto il suo dominio.

Cavoretto

Riprendendo l’itinerario nel centro di Cavoretto, da piazza Freguglia si procede per strada dei Ronchi e poi strada della Creusa, sulla sinistra. Più avanti, oltre la salita, si imbocca a sinistra il sentiero natura n° 12, che ci accompagnerà fino alla meta. Procedendo nello sterrato, si avvicendano gli orti e ci si inoltra nel bosco, tra saliscendi e tratti piani. Senza abbandonare il sentiero 12, si supera il rio Pattonera e poi si sale in un punto più ripido fino, una volta ritrovato il piano, a sfociare su una strada asfaltata. Dopo un paio di tornanti in salita si entra nel Parco della Maddalena, che si attraversa verso est, seguendo l’indicazione Mainero. Si continua sul sentiero 12, prima in discesa, poi in un bosco fino a un bivio che, presa la destra, ci porta salendo all’ Eremo dei Camaldolesi.

L’Eremo dei Camaldolesi

L’Eremo dei Camaldolesi risale al 1606, fu fatto realizzare dal duca Carlo Emanuele I di Savoia come voto per la fine della pestilenza cominciata nel 1559. Cinque anni di lavori, cominciati all’inizio del 1600, portarono allo storico complesso immerso in un grande parco. Per ogni eremita venne costruita una casetta indipendente con un pozzo interno, una cella, un oratorio e un piccolissimo orto. Una grande chiesa ospitava le funzioni religiose e una ampia biblioteca, con numerose opere di artisti famosi che segnarono i duecento anni di prosperità del convento. Poi la decadenza e una serie di vicissitudini che portarono la Curia, nel 1874, riacquistato l’edificio, a una profonda ristrutturazione che ne cambiò completamente l’aspetto, trasformandolo in una sede estiva del Seminario. Attualmente ospita una casa d’accoglienza per anziani.

--

--

Crpiemonte
Crpiemonte

Written by Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti.

No responses yet