Un piemontese esploratore polare
Nel luglio 1879 Giacomo Bove partecipò alla scoperta del passaggio di Nord-Est tra l’America e l’Asia attraverso lo Stretto di Bering
144 anni fa - nel luglio 1879 - Giacomo Bove, ufficiale della Regia Marina, partecipò alla scoperta del passaggio di Nord-Est tra l’America e l’Asia attraverso lo Stretto di Bering con la spedizione di Adolf Erik Nordenskiöld.
L’esploratore piemontese, nato a Maranzana, un piccolo paese del Monferrato astigiano, il 23 Aprile 1852 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, scoprì la passione per il mare durante gli anni di collegio a Genova e decise di frequentare l’Accademia navale.
Diplomato con onore gli venne offerta la possibilità di partecipare come guardiamarina alla spedizione scientifica in Estremo Oriente della nave “Governolo”. Era il 1872.
Gli esperti studiarono le coste dell’isola di Borneo rilevandone gli aspetti morfologici, idrografici ed etnografici. Giacomo Bove aveva l’incarico di cartografo della spedizione.
Ritornarono nel novembre del 1873. Vennero fatte ricerche ed esplorazioni in Malesia, Borneo, Filippine, Cina e Giappone.
Nel 1877 ottenne, grazie alla sua specializzazione ed ai suoi studi sulle correnti marine, di partecipare con l’incarico di idrografo alla spedizione che lo scienziato ed esploratore scandinavo Adolf Erik Nordenskiöld stava organizzando per la ricerca del “passaggio di Nord — Est” attraverso il Mar Glaciale Artico, dall’Atlantico al Pacifico.
Dai vari tentativi di esplorazione dell’Artico fatti da molti popoli, si sapeva che il bacino artico era per tre quarti circondato da terre americane ed asiatiche.
La parte di costa asiatica fu esplorata, in modo non esaustivo, dagli inglesi, dagli svedesi e dai russi; la parte centrale era ancora inesplorata.
Il 24 giugno 1878 la spedizione partì da Carlskroma e costeggiando tutta la Norvegia, il 16 luglio entrò nel Mar Glaciale Artico. La nave “Vega” (ex baleniera) era accompagnata dai piccoli vapori “Lena”, “Express” e “Fraser”. Nel Mar di Kara primo incontro con il popolo dei Samoiedi.
Ad agosto incominciarono a trovare il mare ghiacciato. Mentre esploravano la zona intorno l’arcipelago di Dixon, Giacomo Bove scoprì un arcipelago nuovo che battezzò “Vega” e ad alcune delle isole, con il permesso di Nordenskiöld, diede nomi italiani: isola “Re Umberto” (in onore di S.M. il Re); isolotto “Brin” (ministro della Marina); isola “Negri” (commendatore della Società Geografica Italiana); isola “Bucchia” (ammiraglio); isola “Correnti” (presidente della Società Geografica Italiana); isola “Accinni” (comandante) ecc. La punta “Correnti” fu poi ribattezzata Capo Bove in omaggio a colui che l’aveva rilevata.
Salutate le navi “Express” e “Fraser”, partite per il Jenissei dove avrebbero trovato grano, continuarono il loro percorso. Il 17 agosto fecero esplorazioni nello stretto di Taimir.
Sempre ad agosto doppiarono per la prima volta nella storia “Capo Čeljuskin”. L’ufficiale russo di bordo, in quell’occasione, si vestì in alta uniforme e fece gli onori di casa a nome dell’Imperatore di tutte le Russie. Diede loro il benvenuto anche un colossale orso bianco. La gioia a bordo era immensa!
Alle bocche della Lena la nave “Lena” si separò dalla “Vega” e si diresse a sud. La spedizione proseguì verso est trovando ghiaccio sempre più compatto e pack sino a quando il mare gelò totalmente e li obbligò a fermarsi nella terra dei Ciukci il 28 settembre 1878. Ancorarono ad un ghiacciane e svernarono presso Pitlekai fino al luglio 1879.
In quel periodo studiarono a fondo il popolo dei Ciukci e la loro civiltà e fecero osservazioni idrografiche (Giacomo Bove era l’idrografo di bordo), meteorologiche, zoologiche e botaniche.
Ripartirono il 18 luglio 1879 e finalmente il 20 luglio attraversarono lo Stretto di Bering; con le bandiere di gala issate salutarono il passaggio con cinque colpi di cannone.
Fecero escursioni in Alaska e all’isola di San Lorenzo poi, il 2 settembre, arrivarono a Yokohama dove ricevettero grandissimi festeggiamenti. Da lì attraverso l’oceano Indiano e il canale di Suez arrivarono a Napoli il 14 febbraio 1880.
Le fotografie della spedizione
Fonti: Associazione Culturale Giacomo Bove & Maranzana e Giacomo Bove marinaio piemontese e esploratore polare, Marina Militare