Monti, De Paola, Zandonella e Armano

Un piemontese sfreccia sul ghiaccio

È uno sport in cui l’adrenalina pura sprigiona tutta la sua forza, regalando così a chi lo pratica intense emozioni nell’arco di una manciata di secondi

Crpiemonte
4 min readDec 27, 2022

--

di Mario Bocchio

Si scende su una pista ghiacciata a forma di “U”, ricca di curve, mezze curve, sopraelevate e paraboliche. Il mezzo chiamato “Bob” ha una forma affusolata, munito di pattini.

In parole povere non è altro che la Formula 1 praticata sul ghiaccio.

Come è facile immaginare il progenitore non può essere stata che la slitta, attrezzo che le genti nord-europee e nord-americane utilizzavano per trasportare persone e cose durante i lunghi e bui inverni. Ricerche storiche la fanno risalire addirittura a quattromila anni or sono.

Un equipaggio di bob a Davos attorno al 1910

Già nel 1700 a San Pietroburgo ci si sfidava lungo i pendii delle colline attorno alla città. Alcuni viaggiatori tedeschi, infatti, avendo assistito a questo nella capitale russa, pensò bene di costruire alcune piste anche a Berlino. Ma l’intuito di trasformare questo mezzo in divertimento in sport, lo si deve agli svizzeri, che nella stazione invernale di Davos, nel Cantone degli Uri, diedero vita alla prima gara di bob-slittino nel 1877, a cui parteciparono i primi 21 “matti” della storia. Poco più tardi, nel 1897, a Saint Moritz nasce anche il primo club. Nel 1923 è fondata la FIBT (Fédération International de Bobsleigh e Tobaggoning), subito riconosciuta dal CIO, ed ammessa ai primi Giochi Olimpici invernali di Chamonix del 1924. Lo slittino, invece, dovrà attendere sino al 1964 per divenire anch’esso specialità olimpica.

Il momento della partenza con la spinta

La prima apparizione di un bob in Italia risale probabilmente al 1903 a Tai di Cadore, frazione di PIeve di Cadore, nel Bellunese. Infatti, Aldo Silvestri, durante un periodo di studi a Innsbruck, scoprì la disciplina del bob e, al suo ritorno a casa, coinvolse il tenente Alfonso Bechis, della caserma degli Alpini di Tai di Cadore, nella costruzione di quello che probabilmente è il primo esemplare di bob italiano). Invece, nel 1920 fu fondato a Cortina d’Ampezzo il primo bob club d’Italia: il Bob Club Cortina, e nel 1930 si disputò sempre a Cortina d’Ampezzo la prima edizione del campionato italiano di bob a due maschile, nel 1934 venne introdotto il bob a quattro.

Mario Armano, nato ad Alessandria il 25 luglio 1946, ha iniziato da bambino con il calcio, poi è passato alla pallavolo, gareggiando nelle serie minori fino alla serie C.

Mario Armano

Al rientro dal servizio militare ha continuato a giocare a pallavolo e in estate ha praticato anche calcio e atletica leggera. In quest’ultimo si specializzò con notevole successo nel lancio del peso e nel lancio del disco.

Durante il servizio militare nell’Aeronautica Militare entra in contatto per la prima volta con il bob, quando vengono reclutati sportivi di atletica leggera per la loro potenza esplosiva.

All’Alpe d’Huez la magica notte di Mario Armano

Nell’Aeronautica Militare si guadagnò un posto nella squadra italiana del 1967 e successivamente fu selezionato per la squadra olimpica invernale del 1968 a Grenoble, dove vinse una medaglia d’oro come membro della squadra del bob a quattro pilotato dal mitico Eugenio Monti, il Rosso Volante (facevano parte dell’equipaggio anche Luciano De Paolis e Roberto Zandonella).

È stato anche selezionato per le Olimpiadi invernali del 1976 a Innsbruck, ma non ha potuto competere a causa di un infortunio. Inoltre, Armano ha vinto quattro medaglie ai Campionati del Mondo: bronzo a due e argento a quattro nel 1969 con Gianfranco Gaspari alla guida, un oro a quattro nel 1970 con il pilota Nevio De Zordo e un oro a due nel 1971 sempre con Gaspari.

Eugenio Monti, il “Rosso Volante”

Nel 1969 Armano vinse il Campionato europeo nel due (con Gaspari). Dal 1972 al 1976 partecipò anche alla Coppa dei Campioni, alla Coppa delle Nazioni e alla Coppa del Tirolo.

Dopo il ritiro dagli sport attivi, Armano è diventato membro della Commissione bob dal 1976 al 1980 e ha agito come giudice nazionale e internazionale. Nel 1982 è stato nominato presidente dell’ Associazione atleti di Novara ed è stato consigliere nazionale a partire dal 1992-‘93. Armano è stato anche Presidente della Sezione di Novara del Comitato Olimpico Italiano. Oltre ai suoi numerosi impegni nella gestione sportiva, ha lavorato per una banca locale e ha contribuito al libro Il bob (The Bobsleigh) di Gaspari e Bee. Armano e il suo compagno di squadra Luciano De Paolis hanno ricevuto l’Italian Fair Play Award 2009.

--

--

Crpiemonte
Crpiemonte

Written by Crpiemonte

Il canale Medium ufficiale del Consiglio regionale del #Piemonte, dove raccogliamo notizie e approfondimenti.

No responses yet