Una targa a Cuneo ricorderà don Benevelli, prete partigiano
Il religioso era cittadino onorario di Cuneo e nella sua vita ha sempre dimostrato un grande impegno civile e nel mondo del volontariato internazionale
di Marco Travaglini
La commissione toponomastica di Cuneo ha deciso di apporre una targa commemorativa nel famedio dei “cuneesi illustri”, al cimitero urbano, a ricordo perenne di don Aldo Benevelli, il prete partigiano nato a Monforte d’Alba nel 1923 e morto nel 2017 a 93 anni. La domanda era stata presentata dal Centro culturale Don Aldo Benevelli dell’associazione partigiana Ignazio Vian.
Il religioso era cittadino onorario di Cuneo e nella sua vita ha sempre dimostrato un grande impegno civile e nel mondo del volontariato internazionale: aveva fondato, tra le altre cose, la Caritas diocesana a Cuneo, Lvia (associazione internazionale volontari laici) e l’Università internazionale della Pace. L’apposizione della targa avverrà durante una cerimonia ufficiale in data da definirsi a causa della situazione venutasi a determinare dopo la pandemia del Covid-19. La biografia di Don Benevelli offre uno spaccato della suo impegno civile e religioso. Nato a Monforte d’Alba il 29 dicembre 1923, fin da giovane entrò nella Gioventù Italiana dell’Azione Cattolica e dopo l’8 settembre ’43 si unì ai partigiani, diventando responsabile del Servizio X delle Divisioni Rinnovamento guidate dal capitano Piero Cosa e dall’avvocato Dino Giacosa.
Il 19 settembre 1943 era a Boves per soccorrere i feriti e raccogliere le salme della ventina di assassinati nella prima rappresaglia nazista. Dopo alcuni tentativi falliti, la Gestapo lo arrestò e Benevelli subì la sorte degli interrogatori inumani riservati da SS e Brigate nere, ma riuscì a sopravvivere e partecipare alla presa della città di Cuneo. Il 25 agosto 1945 partecipò all’uscita del primo numero del settimanale cattolico cuneese La Guida e da allora entrò a far parte della redazione, anche come vice direttore. L’esperienza della violenza e dell’odio maturarono la sua vocazione. Il 27 giugno 1948 venne ordinato sacerdote e iniziò l’insegnamento all’istituto Bonelli, poi al Grandis a Cuneo. Nel 1971 avviò la Caritas diocesana del cuneese, svolgendo attività sociale nelle carceri di Cuneo e Fossano, aprì corsi di alfabetismo per i detenuti, promosse scuole serali per lavoratori, la mensa degli operai, le colonie montane e marine.
Nel 1966 aveva fondato l’Lvia, associazione internazionale volontari laici, che in oltre mezzo secolo ha realizzato interventi e progetti in una dozzina di paesi, in Sud America, Africa ed Europa. Nel 1980, per affrontare la drammatica situazione della formazione ai problemi del Terzo mondo, fondò l’Università Internazionale della Pace «Giorgio La Pira». Fra i tanti altri progetti che lo videro protagonista ci fu anche l’ideazione e l’organizzazione della Carovana della Pace da Cuneo a Boves. Una figura molto importante del clero e della società civile cuneese che monsignor Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e Fossano ricordò su Avvenire come “un sacerdote combattivo,uno spirito libero che ha incarnato il suo ministero a favore dell’annuncio”.