Paolo Desana

Uno degli uomini più importanti per l’enologia italiana

Paolo Desana ha creato la “Doc” sui vini

Crpiemonte
3 min readApr 1, 2020

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di Mario Bocchio

Pochi ricordano che il 2018 è stato l’anniversario di uno degli uomini più importanti per l’enologia italiana, i cento anni di Paolo Desana, l’uomo a cui l’Italia deve la legge sulla Doc per i vini (Denominazione di origine controllata), ma andiamo per gradi.

L’annullo filatelico dedicato a Desana

Paolo Desana è nato il 7 Gennaio 1918 a Casale Monferrato. È stato fatto prigioniero dai tedeschi tra il 1943 ed il 1945, internato nei campi di concentramento in Polonia e Germania, esperienza talmente provante, che ne racconterà solo nell’ultima parte della sua vita. Nel dopoguerra si è dedicato all’attività politica tra le fila della Democrazia Cristiana, partendo proprio dal Monferrato per giungere fino a Roma, al Senato della Repubblica; fu proprio durante quegli anni che Desana si batté attivamente per una legge che tutelasse l’immenso valore del settore vitivinicolo Italiano.

L’immenso patrimonio vitivinicolo italiano e del Piemonte

Come detto, Paolo Desana è da considerarsi il padre della legge che ha istituito la Doc per i vini in Italia: comprendere perché si sentiva il bisogno di una nuova legge a riguardo - per la quale molti politici hanno invano effettuato dei tentativi - è molto semplice. In quegli anni infatti - come ha sottolineato Emanuela Medi su vinosano - chiunque nel mondo aveva la facoltà di sfruttare nomi di vini italiani come Barolo, Marsala o Barbaresco, per vendere vino prodotto anche fuori dai confini italiani. In Francia, invece, il paese con cui storicamente l’Italia è in “competizione” nel settore vitivinicolo, una legge che tutelasse il nome, la qualità ed il territorio di produzione, esisteva già, dal 1935.

La grande popolarità del senatore Desana

Fu a fine legislatura, nel 1963, che Desana riuscì nell’impresa, non senza difficoltà, come sconfiggere la resistenza dei parlamentari del Sud, impensieriti dall’idea che questa nuova legge potesse recare danno alle attività dei “vini da taglio”, molto diffusa nel Meridione in quegli anni. Fu un grosso lavoro di diplomazia e tenacia, quello che alla fine portò all’approvazione definitiva della “Legge delle denominazioni di origine dei Vini”. Grazie al lavoro di Paolo Desana, oggi in Italia sono riconosciute ben 525 denominazioni, divise tra Docg (Denominazione di origine controllata e garantita), Doc (Denominazione di origine controllata) e Igt (Indicazione geografica tipica), una varietà di vini unica al mondo.

Desana mentre visita una vigna

La sfida contemporanea è invece quella di riuscire ad integrare il concetto di qualità all’interno della legge esistente; non esiste infatti un “metro di valutazione” di un vino aderente ad una delle tre Denominazioni elencate, e ciò rappresenta un limite ed una penalizzazione per l’eccellenza dei nostri vini.

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