Giuseppe Saragat (foto Ansa)

I presidenti della Repubblica e il Piemonte (seconda parte)

Tre sono nati nella nostra regione

Crpiemonte
4 min readJan 18, 2022

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di Alessandro Bruno

Il mandato del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, volge al termine e a partire dal 24 gennaio i 1009 senatori, deputati e delegati regionali, eleggeranno il nuovo Capo dello Stato.

Ripercorriamo la storia di coloro che sono stati chiamati a rivestire la più alta carica dello Stato, e che erano provenienti dalla nostra regione.

Nell’agosto del 1964 l’inquilino del Quirinale, Antonio Segni, fu colpito da trombosi cerebrale al termine di un colloquio con l’allora Presidente del Consiglio dei ministri, Aldo Moro, che era accompagnato dal ministro degli Esteri, Giuseppe Saragat. A causa della gravità dello stato di salute, Segni rassegnò le dimissioni il 6 dicembre mentre, già dal 10 agosto veniva istituita la supplenza del presidente del Senato, Cesare Merzagora.

Il Presidente Saragat riceve la Nazionale di calcio italiana vincitrice del Campionato d’Europa. Siamo nel 1968

A meno di 10 anni dalla fine del settennato del doglianeseLuigi Einaudi il 28 dicembre del 1964, un altro piemontese, proprio Giuseppe Saragat, divenne il quinto Presidente della Repubblica. La sua elezione fu una vera battaglia parlamentare ed anche se avvenne con oltre i due terzi dei voti degli aventi diritto, ci vollero ben ventuno votazioni. Solo nell’elezione del successore di Saragat, Giovanni Leone, ci vollero più votazioni (23).

Giuseppe Saragat presiede la prima seduta dell’Assemblea Costituente, 25 giugno 1946

Saragat venne alla luce a Torino il 19 settembre del 1898 e se la madre, Ernestina Stratta, era originaria del Canavese e apparteneva alla ben nota dinastia di pasticceri torinesi (ancora oggi nel capoluogo torinese è aperta l’omonima pasticceria in piazza San Carlo), il padreera un brillante avvocato nato in Sardegna e di origine catalana, trasferitosi nel capoluogo piemontese proprio per svolgere la professione.

Socialista liberale, Saragat è considerato il padre della dottrina socialdemocratica italiana. Tuttavia, in luogo dell’aggettivo “socialdemocratico”, egli preferiva usare, per descrivere sé stesso, la definizione di socialista democratico

Saragat è noto per essere l’uomo della scissione di Palazzo Barberini, quello del dissidio con Pietro Nenni.

Lo statista torinese fu il fondatore del Partito socialista democratico italiano (Psdi) ed è stato il primo socialdemocratico a ricoprire la massima carica dello Stato.

Certamente il “Rapporto Krusciov”, che denunciava i crimini dello stalinismo, condizionò fortemente la vicenda politica di Saragat.Combattentedella Grande guerra venne decorato e durante il fascismo visse in esilio in Austria. Partecipò alla Resistenza ed evase dal carcere di Roma, Regina Coeli, in modo rocambolesco. Nel secondo dopoguerra fu anche presidente della Assemblea costituente e dopo una lunga carriera politica morì a Roma nel 1988.

Il 25 maggio del 1992 viene eletto il nono Presidente della Repubblica, il terzo piemontese: è Oscar Luigi Scalfaro, nato a Novara nel 1918. Di madre piemontese e padre nato a Napoli da famiglia calabrese, entrò inMagistratura e, finita la guerra, fu eletto componente dell’Assemblea costituente.

I giornali annunciano l’elezione di Saragat

Più volte ministro, ebbe vari e prestigiosi incarichi e nell’aprile del 1992,fu eletto presidente della Camera dei Deputati. Un mese dopo, quindi, si trovò a cedere la presidenza della seduta comune di Camera e Senato, quando iniziò a farsi strada la probabilità della sua elezione, che si ebbe al sedicesimo scrutinio.

Democristiano, era di profonda fede cattolica al punto da essere terziario francescano ma, seguendo l’esempio di De Gasperi, cercava di vivere in modo laico la politica.

Un’istantanea di Saragat durante il suo mandato presidenziale (foto “Fondazione Matteotti”

Scalfaro ha svolto il suo mandato in un periodo difficile, venne eletto due giorni dopo l’uccisione di Giovanni Falcone nella strage di Capaci. Era l’epoca che portò alla fine della prima Repubblica, caratterizzata dalle inchieste di Tangentopoli e da una complicata situazione economica. È stato anche l’unico presidente a non nominare senatori a vita.

Giuseppe Saragat con Sandro Pertini (1979)

Dalla istituzione nel 1970 delle Regioni, Scalfaro fu il primo presidente a visitare la sede dell’Assemblea legislativa del Piemonte, il 21 maggio 1993. L’allora presidente del Consiglio regionale, Carla Spagnuolo, fece gli onori di casa insieme al presidente dell’Esecutivo, Giampaolo Brizio. Nel suo intervento in Aulaa Palazzo Lascaris, Scalfaro rivendicò il suo essere piemontese e i valori che caratterizzano i cittadini subalpini, parlando di senso del dovere e di rigore. La visita proseguì al Lingotto, dove si svolgeva il Salone internazionale del libro e dove Scalfaro si recò anche allo stand della Regione.

Leggi la prima parte

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