Prospettive dopo il ritorno sulla Luna
Le aziende piemontesi contribuiscono alle imprese spaziali, attesi importanti investimenti
(seconda parte)
di Alessandro Bruno
Il made in Italy, del quale il made in Piemonte è parte importantissima vuole, essere protagonista nella nuova economia dello spazio dove competono ormai una ottantina di Paesi nel mondo, quelli che hanno lanciato almeno un satellite nello spazio in orbita bassa attorno alle terra.
Importanti investimenti (vedi prima parte) sono stati decisi a livello europeo e nazionale e, secondo il rapporto Klecha & co del novembre scorso, si prevede un giro d’affari di 400 miliardi di dollari a livello mondiale nel 2023. Una cifra che verso il 2040 potrebbe essere pari a mille miliardi.
Siamo di fronte a una rivoluzione epocale simile alla Rivoluzione industriale o a quella dell’era di internet, che va oltre l’economia, ma stravolge la società, la cultura, la geopolitica e logicamente l’industria.
Elettronica e digitalizzazione, miniaturizzazione dei satelliti e degli apparati in genere, la nascita della Space economy e l’importanza crescente del ruolo dei privati sono i segnali più evidenti del cambiamento.
Gli attori principali sono Stati Uniti, Cina ed Europa e la Russia che, nonostante la grande esperienza in un settore che l’ha anche vista eccellere, arranca. Anche l’India sta cercando di ritagliarsi un ruolo importante, oltre al Giappone che rimane una potenza tecnologica e di grande rilievo economico.
L’Italia, che ha aumentato gli investimenti a livello europeo e nazionale in modo da portarsi a livello simile degli altri due grandi, Francia e Germania, ha grandissime eccellenze da giocare, nelle quali l’apporto piemontese è notevolissimo.
Leonardo (con la partecipata Avio) e Thales Alenia Space, joint venture tra Thales e Leonardo, particolarmente con le sedi in Piemonte, mettono l’Italia in posizione di eccellenza nella costruzione di vettori, satelliti, moduli per stazioni e trasporto spaziale e anche sul fronte della esplorazione, soprattutto con i progetti verso la Luna e Marte. L’orizzonte a cui si guarda è andare oltre l’impresa pioneristica. Ci apprestiamo, infatti, alla colonizzazione di questi corpi celesti e a creare le condizioni per una presenza umana stabile ed uno sfruttamento delle risorse, anche minerarie, come le preziose terre rare, fondamentali per gli apparati tecnologici più avanzati. La costruzione di stazioni spaziali orbitanti attorno alla Luna, oltre a quelle fisse sul suo territorio, rover, robot, satelliti da posizionare nell’orbita lunare, sono solo alcune delle imprese nelle quali l’industria italiana e piemontese, avranno voce in capitolo.
Le aziende italiane stanno partecipando in molti aspetti cruciali delle varie missioni Artemis per arrivare a realizzare una base permanente abitata sulla Luna necessaria per intraprendere la conquista del Pianeta Rosso.
L’Italia svolge un ruolo importante per la realizzazione della progettata stazione spaziale che dovrà orbitare intorno alla Luna. In particolare a Torino, negli stabilimenti di Strada Antica di Collegno sta sviluppando il cosiddetto, Habitation and logistics outpost (Halo) un elemento pressurizzato e che sarà tra i primi a comporre la Lunar Gateway orbitante. Si tratta di un modulo abitativo e logistico della Nasa, progettato dai tecnici di Thales Alenia Space insieme alla azienda statunitense Northrop Grumman, per rendere possibile la vita umana nella fase iniziale della operatività della stazione orbitante mentre si andrà a completare nei sui vari elementi. Halo potrebbe partire per la Luna entro la fine del 2024.
(continua)
Fonti
Ufficio stampa di “Thales Alenia Space”; “Rapporto industria aerospaziale” de “Il Sole 24 Ore” del 6 dicembre 2022